Museo della valle Cavargna
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Indirizzo | Via Caduti sul Lavoro, 57 |
Comune | Cavargna |
Provincia | Co |
Cap | 22010 |
Regione | Lombardia |
Stato | Italia |
Telefono | 0344.63175 - 0344.63261 |
Fax | 0344.63175 |
Non Presente | |
Sito internet | Non Presente |
Museo Territoriale Etnografico Specializzato
Decanato: Porlezza
Zona pastorale: Zona pastorale III - Lecco
Un vero e proprio libro aperto sul passato di questo mondo, un’esauriente documentazione delle antiche civiltà della vallata, tra cui anche quella estrattiva e siderurgica, oggi scomparsa ma un tempo molto attiva. Non si riduce alla conservazione e all’esposizione degli oggetti raccolti, ma che testimonia gli eventi della vita, per permettere di comprendere l’uomo, nella sua dimensione storica, psicologica e sociale. È sorto a Cavargna, a partire dal 1982, per mantenere vivo il ricordo dei costumi di un tempo, per conservare le tradizioni. Qui i manufatti, sono stati collocati ricostruendo il loro originario contesto. È stata prestata particolare attenzione anche alle chiese della Valle, dalla prima in basso, Sant’Ambrogio di Cusino, all’oratorio montano di San Lucio, in alto sul confine con la Svizzera a 1.500 metri d’altitudine; alle visite pastorali, da quella di San Carlo del 1582 sino a quelle del cardinale Carlo Maria Martini nel 1982, 1983 e nel 1997. Si succedono, sempre illustrati da didascalie e pannelli, i diversi ambienti dedicati alle testimonianze della vita quotidiana: il portico dei magnani; la fucina del fabbro-ferraio; il settore della religiosità popolare dove recentemente è stato simbolicamente allestito l’altare della vecchia chiesa parrocchiale di San Lorenzo in Cavargna, con le statue lignee restaurate e ripristinate nei loro colori originali; l’ambiente della stalletta di montagna, l’allevamento del bestiame, la lavorazione del latte e la produzione casearia; il bosco, la carbonaia, per la produzione del carbon di legna, necessario alla fusione del minerale del ferro collegato alla locale siderurgia, la lavorazione del legno; la produzione delle farine e della pasta; la filatura e la tessitura; i locali della casa, la camera da letto, la cucina, il costume tradizionale delle donne della Val Cavargna, le attività del muratore e del calzolaio, dell’arrotino. Alcuni esemplari della locale fauna alpina testimoniano la presenza in zona di cervi, camosci, volpi, tassi, galli forcelli, beccacce, ecc. Il museo (nei pressi della chiesa parrocchiale) è aperto la domenica dalle 14.00 alle 17.00, ma visitabile anche a richiesta rivolgendosi alla trattoria Butti.
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