Ecco il contesto naturale della concelebrazione delle 18, presieduta dal Cardinal Dionigi Tettamanzi e dai Sacerdoti del Decanato e che collaborano con la villa attraverso la predicazione e la confessione.
La casa diocesana di spiritualità, Villa Sacro Cuore di Tregasio di Triuggio è posta al centro di una notevole corona di colline della Brianza: il Cornizzolo, Palanzone sopra Caslino, i corni di Canzo di Valmadrera e soprattutto le due grigne e l’inconfondibile e seghettato Resegone; poi i monti bergamaschi della Val Cava…

Dalle terrazze della villa si gode un ampia vista verso i campi per le messi, punteggiati da rossi papaveri e custoditi da solitari cipressi e dagli ulivi con le foglie grigio argento.
Rallegra il cuore anche la visione di molti campanili: Gerno, Sovico, Monza, Lissone, Santa Valeria di Seregno, la cupola della basilica di Desio… la voce delle campane è un richiamo straordinariamente penetrante.

Sullo sfondo si vede Monza, con il grande ospedale San Gerardo e Milano con i nuovi palazzi che circondano la sede della regione.

Lontano, nei giorni sereni, si intravvede l’ondulante catena dell’oltre Po’ e, a destra, la lunghissima e spettacolare catena che parte dal Monviso e arriva al maestoso Monte Rosa.

Nel parco e nel vicino bosco, volteggiano le rondini nel cielo azzurro, cantano gioiose le capinere e si muovono rumorosamente i corvi. Si cammina fra gli ulivi, nei prati occheggiano sorridenti margherite e la pervinca azzurra; il venticello tiepido invade le piccole balze soleggiate: e al suo calore gli umili fiorellini e le gialle violette si accendono di splendore.

La festa del Sacro Cuore offre un momento magico di contemplazione: colline, monti, fiori… tutto fa pensare al grande amore del Cuore di Gesù.
Qui (scrive Giovanni Ioergensen) “il dolore fa rima con amore e il pianto diventa canto”

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