Il messaggio dell’Arcivescovo a fedeli e responsabili delle comunità islamiche a Milano e in Diocesi per la fine del Ramadan. Insieme al messaggio del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso a ai musulmani nel mondo, il testo sarà consegnato il 28 luglio nei luoghi nel territorio ambrosiano dove i musulmani celebrano tale ricorrenza
L’Arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, ha inviato un messaggio ai fedeli e ai responsabili delle comunità musulmane presenti a Milano e nel territorio della Diocesi, in occasione della fine del Ramadan. Lunedì 28 luglio il messaggio dell’Arcivescovo – insieme al messaggio del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso ai musulmani nel mondo – sarà consegnato dai rappresentanti della Diocesi nei diversi luoghi nel territorio ambrosiano, dove i musulmani celebrano tale ricorrenza. Di seguito il messaggio dell’Arcivescovo.
Carissime/i fedeli musulmane/i della Diocesi di Milano, unisco al messaggio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso i miei personali auguri e quelli dei cattolici ambrosiani in occasione del digiuno di Ramadan 2014.
Ebrei, cristiani e musulmani, usciti dalle mani dell’unico Creatore ci riconosciamo fratelli nella comune umanità e condividiamo lo stesso impegno nel servizio verso le nostre comunità e la società civile.
Auspico che il prossimo anno sociale ci veda gli uni accanto agli altri in iniziative volte ad accrescere la conoscenza e il rispetto reciproci oltre che ad alleviare le tante forme di disagio e di bisogno che l’attuale congiuntura economica ha purtroppo incrementato in tutto il mondo.
Un pensiero particolare ai vostri Paesi d’origine, specialmente quelli in cui la pace continua a essere gravemente minacciata a motivo di crisi politiche purtroppo accompagnate da pesanti e ripetuti atti di ingiustizia, di violenza e di persecuzione. Uomini delle religioni e di buona volontà: facciamo nostro l’appello del Santo Padre Francesco: «La violenza non si vince con la violenza. La violenza si vince con la pace».
Possa l’Altissimo accogliere le nostre preghiere e le nostre penitenze come offerta a Lui gradita per il bene nostro e di tutti i fratelli uomini.
Angelo card. Scola
Arcivescovo di Milano