Il festival “Tra Sacro e Sacro Monte” propone alcuni brani del pontefice nato a Concesio
Il festival “Tra Sacro e Sacro Monte”, giunto alla quinta edizione, si arricchisce di un prezioso appuntamento settembrino ospitato nella basilica di San Vittore a poche settimane dalla beatificazione di papa Paolo VI (prevista a Roma il 19 ottobre).
Lo spettacolo, in programma venerdì 12 settembre alle 21.00 con ingresso gratuito, è intitolato "Un amore all’uomo" e vedrà combinate insieme musica (esecuzione a quattro mani del Requiem di Mozart di Carl Czerny, suonato da Chiara Nicora e Angela Lazzaroni) e parole (alcuni scritti di papa Montini, letti da Giancarlo Ratti).
Nella basilica varesina risuoneranno le più toccanti riflessioni e meditazioni del Pontefice nato a Concesio: dalle sue esortazioni alla pace, al celebre messaggio rivolto nel 1965 agli artisti, dall’accorato appello alle Brigate Rosse, con il quale implorava che venisse restituito “alla libertà, alla famiglia, alla vita civile l’onorevole Aldo Moro”, fino ad alcune righe del suo testamento.
“Papa Paolo VI, che è stato più volte pellegrino al nostro Sacro Monte, sarà beatificato a Roma il prossimo 19 ottobre, dopo essere stato riconosciuto venerabile da Benedetto XVI nel 2012”, spiega monsignor Gilberto Donnini, prevosto di Varese e presidente della Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte di Varese.
E prosegue: “Tante sono le iniziative previste nella nostra città per ricordare il successore di Schuster come arcivescovo di Milano, a cominciare dall’apertura al pubblico, presso la prima Cappella, del nuovo spazio espositivo in memoria di monsignor Pasquale Macchi e di papa Montini. Né va dimenticato l’imminente arrivo a Varese del cardinale Paul Poupard, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura e del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. Tutto questo, insieme allo spettacolo del 12 settembre, rimarca la profonda spiritualità e la cultura aperta di Paolo VI, vero contemplativo di Cristo”.
“La lettura che vogliamo proporre a Varese è un omaggio ad uno dei padri della Chiesa cattolica, vissuto in uno dei momenti più complessi e drammatici della storia contemporanea. Sono gli anni della guerra del Vietnam, della crisi cecoslovacca e della Primavera di Praga, del boom economico, ma anche del dissenso politico e culturale. Le parole di Paolo VI che accompagnò alla conclusione i lavori del Concilio Vaticano II iniziato con Giovanni XXIII, gettano uno spiraglio di luce e di significato su quegli anni cruciali, in una geografia tormentata e globalizzata, così lontana e – insieme – così simile alla nostra”, commenta l’attore Giancarlo Ratti.
“Abbiamo deciso, insieme con il regista Andrea Chiodi di dare massimo risalto alle parole di Montini, prediligendo la sola musica all’esecuzione del coro. La trascrizione del Requiem di Mozart da parte di Carl Czerny è una rielaborazione che mira da un lato ad esplorare tutte le risorse del pianoforte di inizio Ottocento, dall’altro a diffondere presso il grande pubblico un repertorio che poteva essere ascoltato solo in rare occasioni. La versione del Requiem è molto interessante anche perché non è – e non vuole essere – una trascrizione letterale dell’opera mozartiana, bensì una traduzione in un linguaggio diverso e capace di porre l’opera sotto una luce nuova, esaltandone le trame inedite”, spiega Chiara Nicora.