Con il tradizionale appuntamentento di inizio maggio, la cittadina brianzola ricorda il suo patrono, il frate domenicano che qui subì il martirio nel 1252.

Con la sagra dei primi di maggio, Seveso ricorda il suo patrono, san Pietro da Verona, il frate domenicano che per via delle sue predicazioni antiereticali, il 6 aprile 1252, venne colpito a morte da un sicario con un falcastro, ovvero un grosso coltello ricurvo. Il Santuario attiguo al Seminario sorge sul luogo del martirio di san Pietro e per questo ne porta il nome. Al suo interno, poi, è conservata l’arma contundente che la tradizione ritiene essere proprio quella del delitto.
La data che la Chiesa stabilì per rendere culto al Santo è il 29 aprile, successivamente la festa, con i suoi riti religiosi e le bancarelle, venne spostata alla prima domenica e lunedì di maggio e ancora oggi è così.
Il fulcro dei festeggiamenti rimane il Santuario, dove già venerdì 2 maggio, dopo la celebrazione della Messa delle 20.30 con la comunità Beata Vergine Immacolata di Baruccana, verrà esposto il coltello del martirio all’altare di san Domenico.
Domenica mattina, poi, ben tre Messe (alle 6.30, alle 7.30 e alle 8.30) precederanno quella solenne delle 10.30, presieduta da mons. Luigi Panighetti, pro rettore del Biennio teologico.

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