Martedì 21 giugno la Rsd San Pietro accoglierà le musiche suonate con lo strumento realizzato nel carcere di Opera con i legni dei barconi dei migranti

violino Sla

Nel pomeriggio di martedì 21 giugno – Giornata mondiale per la lotta contro la Sla -, la Rsd San Pietro Progetto Slancio di Monza accoglierà le musiche e le melodie de «Il violino del mare», violino realizzato con i legni dei barconi dei migranti recuperati a Lampedusa. Si tratta del progetto «Metamorfosi», promosso dalla Casa della Fondazione dello Spirito.

«Metamorfosi, perché lo scopo è quello di trasformare il legno dei barconi in strumenti musicali e oggetti di testimonianza di carattere sacro – spiega Arnoldo Mosca Mondadori, presidente della Fondazione -, affinché le persone e soprattutto i giovani possano conoscere una realtà, quella dei migranti, che viene spesso rimossa, guardata con indifferenza o affrontata e raccontata in modo ideologico. A trasformare il legno dei barconi provenienti da Lampedusa in oggetti di speranza sono le persone detenute della Casa di reclusione di Milano Opera» (informazioni su casaspiritoarti.it).

Dunque, le musiche del violino del mare «romperanno» il silenzio sulla Sla. Un violinista farà visita nei reparti per eseguire musiche che «avvolgeranno come in un abbraccio» gli ospiti, i familiari e gli operatori della Rsd San Pietro. «In un mondo pieno di parole, forse il silenzio perde d’importanza – aggiunge Luisa Sorrentino, psicologa e coordinatrice di Scriveresistere, rivista scritta con gli occhi, – anzi, rischia di essere percepito come luogo di tristezza, persino di angoscia, dunque, un luogo da evitare. Invece, drizzando le orecchie del sentire, è proprio dentro il silenzio che si nascondono le parole più vere, quelle che possono risvegliare dal letargo di una vita data per scontata».

Prima di dare per scontato, per esempio, che la Sla è una gravissima malattia che non ha ancora una cura, bisogna sfatare anche il pregiudizio che la Sla sia capace di bloccare oltre il corpo anche la mente. No, la mente si muove ancor più di chi sa ballare, correre, scalare montagne. Il dolore di chi ha la Sla, per assurdo, è insopportabile quando non si è ascoltati, non si dialoga, non si comunica, quando si è dati per morti perché non si appare come gli altri. Quando ci si sente semplicemente un peso che non ha niente da dare.

«In un giorno in cui per un attimo la Sla sembra protagonista almeno a parole – precisa Roberto Mauri, presidente de La Meridiana -, approfittiamone per far sentire la sua voce, facciamo un po’ di “rumore” per richiamare i distratti, creare un po’ di stupore, far volgere gli sguardi verso la cosiddetta Residenza disabili, in particolare la Rsd San Pietro di Monza. Qui, il 21 giugno, dalle finestre aperte alla Comunità tutta, la voce di chi non ha voce, come i migranti sui barconi della speranza, si udirà attraverso le note del Violino del mare».

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