In occasione dell’incontro con la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, che da anni offre ai detenuti la possibilità di un lavoro, il Pontefice ha ricevuto i vertici della Cooperativa di Monza
Venerdì 4 febbraio Roberto Mauri, presidente della Cooperativa La Meridiana di Monza, Rita Liprino, responsabile della raccolta fondi, e Luisa Sorrentino, coordinatrice della rivista Scriveresistere, si sono recati a Roma su invito di Arnoldo Mosca Mondadori, presidente della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, per incontrare papa Francesco.
La Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti da anni offre ai detenuti la possibilità di un lavoro. Dalle mani dei carcerati nascono le ostie che saranno consacrate nelle chiese di tutto il mondo. Grazie alla Fondazione, inoltre, i detenuti sono impegnati in lavori artigianali. Alcuni di questi oggetti sono stati donati a papa Francesco.
Le parole del Papa
Il Pontefice ha accolto gli amici della Fondazione con queste parole:
«Cari fratelli e sorelle, buongiorno e benvenuti!
Grazie di questa visita. Ringrazio il mio amico Arnoldo Mosca Mondadori per la sua presentazione. Grazie, Arnoldo. Saluto i detenuti delle carceri di San Vittore a Milano, di Opera e di Alba, con i Direttori e il personale. Mi congratulo per il vostro lavoro. Sono attività artigianali, e hanno anche un valore simbolico cristiano: preparare le ostie per la celebrazione eucaristica; costruire strumenti musicali con legno recuperato dalle barche dei migranti; la falegnameria, come San Giuseppe e Gesù; la produzione del vino, che è il simbolo della festa, ricordiamo le nozze di Cana!… Saluto le persone rifugiate, che fanno lavori di sartoria. Saluto le ragazze madri, con i loro bambini. Saluto le persone con disabilità, che pure collaborano a preparare le ostie e i violini.
Saluto i musicisti dell’orchestra multietnica, con i direttori e il maestro Piovani che ha composto la musica per il “Violino del mare”.
Saluto le persone venute dalla Spagna, dal Brasile e dall’Argentina, così come i volontari e collaboratori.
Vi ringrazio tutti perché siete un seme di speranza. Con il sostegno della Fondazione “Casa dello Spirito e delle Arti”, voi date dei segnali che si oppongono alla cultura dello scarto, purtroppo diffusa. Invece voi cercate di costruire, con le “pietre scartate”, una casa dove si respiri un clima di amicizia sociale e di fraternità. Non tutto è facile – lo sappiamo -, non sono tutte “rose e fiori”! Ognuno di noi ha i suoi limiti, i suoi sbagli e i suoi peccati. Tutti noi. Ma la misericordia di Dio è più grande, e se ci accogliamo come fratelli e sorelle Lui ci perdona e ci aiuta ad andare avanti.
Vi ringrazio ancora e vi incoraggio a continuare il cammino. La Madonna e San Giuseppe vi accompagnino. Che abbiate sempre tra di voi e nei vostri laboratori lo spirito della casa di Nazaret! Vi benedico con affetto. E voi, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Grazie».
Le emozioni dell’incontro
«Quando mi sono avvicinato a papa Francesco per donare alcune copie della rivista Scriveresistere, del magazine “La Meridiana Oggi” e i libri scritti dai nostri ospiti di SLAncio, Pippo Musso e Luigi Picheca, mi sono sentito avvolgere da una forte emozione – racconta Roberto Mauri -. In quel momento è come se fossi “sparito” e lì, con me, c’erano i nostri anziani, i nostri ammalati, i familiari, gli operatori, i medici, gli infermieri. C’era tutta la sofferenza, la fatica, il nostro coraggio, il desiderio di fare del bene e di farlo bene. Al Papa ho presentato brevemente il nostro lavoro, le nostre gioie, gli sforzi quotidiani nell’accudire ammalati e anziani. Il Papa mi ha incaricato di portare la sua vicinanza e la sua benedizione a tutti e di non dimenticare di pregare per lui. Ringraziamo di cuore Arnoldo Mosca Mondadori per l’amicizia e la condivisione di esperienze sempre importanti tra la sua Fondazione e la nostra Cooperativa».
«È stata una giornata di intensa emozione, ho abbracciato il Papa con le lacrime agli occhi – aggiunge Rita Liprino -. Avrei voluto che ci fossero tutti gli amici de La Meridiana. Sono convinta che la bellezza di questa indimenticabile giornata sia giunta a tutti loro attraverso la forza dell’amore. Ho portato nel mio cuore e donato al Papa gli ospiti, gli ammalati, i lavoratori delle strutture di La Meridiana, i donatori, sentimenti e desideri di amici e conoscenti».
«Questa occasione unica e straordinaria è frutto di un bellissimo e lungo rapporto tra La Meridiana e la Fondazione di Arnoldo Mosca Mondadori, entrambi spinti dalla stessa missione: prendersi cura della Persona – dice Luisa Sorrentino -. Anche in questo periodo si sta lavorando insieme su una iniziativa particolarmente speciale, il concorso letterario Premio SLAncio, promossa dalla redazione costituita da persone malate di SLA, che è stata capace di coinvolgere centinaia di persone in tutta Italia. Abbiamo dato a papa Francesco due numeri di Scriveresistere, il nostro magazine scritto con gli occhi, e sono certa che li sfoglierà perché scrivere è sperare oltre che esistere, è credere nella vita. Voglio chiudere con una piccola confessione personale sull’esperienza di incontrare il Papa di persona: succede qualcosa dentro che ha il potere di modificare la realtà. Mi spiego meglio. Finché non ho visto lo scatto fotografico che mi riprendeva mentre stringevo la mano al Papa avrei giurato di non averlo toccato perché non ho memoria di questo contatto. Ricordo invece che mi sono persa nei suoi occhi aperti verso di me, occhi che si donavano senza pudore, abbandonati a ciascuno di noi, uno per uno, unici. So che anche a Rita Liprino, che l’ha addirittura abbracciato, è successa una cosa simile e mi chiedo da psicologa se questa emozione sia quella che si chiama angoscia della bellezza».