Ombre e luci della metropoli nei dati che emergono dal rapporto "Milano Produttiva" a cura dell'Ufficio studi della Camera di Commercio
di Cristina CONTI
Redazione
Città favorevole al business e all’economia internazionale. Ma anche scarsa qualità della vita, collegamenti difficili e troppo inquinamento. È il quadro che emerge dal rapporto Milano Produttiva a cura dell’Ufficio studi della Camera di Commercio.
Le imprese a partecipazione estera con sede in provincia di Milano sono infatti 3.035, con oltre 331 mila dipendenti e un fatturato di 201,8 miliardi di euro. L’incidenza sul totale nazionale risulta pari al 41,7% delle imprese partecipate, al 34,8% dei dipendenti e al 40,8% del fatturato. Riguardo alle multinazionali presenti a Milano, il loro numero è diminuito del 2,1% rispetto al 2001, con un numero di dipendenti in leggera crescita (+0,7%) e una forte espansione del fatturato (+44,7%). Oltre un’impresa su tre ritiene che, con Malpensa ridimensionata nel lungo periodo e senza una ripresa dei collegamenti come principale conseguenza, Milano perderà attrattiva. Potrebbe influire sulla scelta della sede per 100 imprese estere, con una perdita totale di ben 10 mila posti di lavoro.
«Grazie alla sua capacità di essere città laboratorio, città di frontiera, Milano si conferma un nodo importante per l’Italia e per l’Europa – commenta Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano -. L’attuale periodo di crisi rende tuttavia ancora più difficile rispondere con efficacia alla sfida della globalizzazione». Una sfida in cui Milano può essere vincente solo se agisce in modo dinamico, non statico, con capacità di innovazione e di progettualità per il futuro. In questo contesto, la Camera di Commercio di Milano è da tempo concretamente impegnata nel consolidamento dell’attrattiva del sistema milanese e lombardo attraverso il sostegno alle imprese e la valorizzazione del territorio.
Su 33 città esaminate nell’indagine, il capoluogo lombardo si colloca al settimo posto come possibile luogo per localizzazione di filiali di imprese estere e anche per notorietà come business location. Mentre arriva al 21° posto se si considerano collegamenti – interni, nazionali ed esterni – con gli altri Paesi,e facilità di sviluppare business, al 23° per offerta immobiliare di spazi per uffici, addirittura al 31° per qualità dell’aria. Città favorevole al business e all’economia internazionale. Ma anche scarsa qualità della vita, collegamenti difficili e troppo inquinamento. È il quadro che emerge dal rapporto Milano Produttiva a cura dell’Ufficio studi della Camera di Commercio.Le imprese a partecipazione estera con sede in provincia di Milano sono infatti 3.035, con oltre 331 mila dipendenti e un fatturato di 201,8 miliardi di euro. L’incidenza sul totale nazionale risulta pari al 41,7% delle imprese partecipate, al 34,8% dei dipendenti e al 40,8% del fatturato. Riguardo alle multinazionali presenti a Milano, il loro numero è diminuito del 2,1% rispetto al 2001, con un numero di dipendenti in leggera crescita (+0,7%) e una forte espansione del fatturato (+44,7%). Oltre un’impresa su tre ritiene che, con Malpensa ridimensionata nel lungo periodo e senza una ripresa dei collegamenti come principale conseguenza, Milano perderà attrattiva. Potrebbe influire sulla scelta della sede per 100 imprese estere, con una perdita totale di ben 10 mila posti di lavoro.«Grazie alla sua capacità di essere città laboratorio, città di frontiera, Milano si conferma un nodo importante per l’Italia e per l’Europa – commenta Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano -. L’attuale periodo di crisi rende tuttavia ancora più difficile rispondere con efficacia alla sfida della globalizzazione». Una sfida in cui Milano può essere vincente solo se agisce in modo dinamico, non statico, con capacità di innovazione e di progettualità per il futuro. In questo contesto, la Camera di Commercio di Milano è da tempo concretamente impegnata nel consolidamento dell’attrattiva del sistema milanese e lombardo attraverso il sostegno alle imprese e la valorizzazione del territorio.Su 33 città esaminate nell’indagine, il capoluogo lombardo si colloca al settimo posto come possibile luogo per localizzazione di filiali di imprese estere e anche per notorietà come business location. Mentre arriva al 21° posto se si considerano collegamenti – interni, nazionali ed esterni – con gli altri Paesi,e facilità di sviluppare business, al 23° per offerta immobiliare di spazi per uffici, addirittura al 31° per qualità dell’aria.