Il card. Tettamanzi ai bibliotecari riuniti a Milano: «Il nostro tempo ha vero bisogno di solide basi di dialogo»

di Annamaria BRACCINI
Redazione Diocesi

Si racconta che Pico della Mirandola, il grande intellettuale quattrocentesco, favoleggiasse di un futuro nel quale tutto sarebbe mutato, ma non i libri e le biblioteche, che sono e rimangono, scriveva, «per uno popolo lo vero segno de civiltà sua”.
E così è ancora oggi. Dalla Biblioteca di Alessandria alle grandi collezioni dell’Antica Roma, dai manoscritti delle Abbazie medioevali alla Vaticana, la Malatestiana, la Laurenziana (che “fecero” una sorta di unità d’Italia della conoscenza ante litteram), fino alle prime due “Publics libraries”, ove tutti potevano accedere, la “Bodleian” di Oxford e l'”Ambrosiana” voluta, nel 1609, da Federico Borromeo. Dove, non a caso, si inaugura la prima e inedita “Offsite session”, interamente dedicata alle biblioteche religiose, promossa nell’ambito del 75° Congresso mondiale dell’Ifla, in corso a Milano con la presenza di oltre 4000 delegati. Si racconta che Pico della Mirandola, il grande intellettuale quattrocentesco, favoleggiasse di un futuro nel quale tutto sarebbe mutato, ma non i libri e le biblioteche, che sono e rimangono, scriveva, «per uno popolo lo vero segno de civiltà sua”. E così è ancora oggi. Dalla Biblioteca di Alessandria alle grandi collezioni dell’Antica Roma, dai manoscritti delle Abbazie medioevali alla Vaticana, la Malatestiana, la Laurenziana (che “fecero” una sorta di unità d’Italia della conoscenza ante litteram), fino alle prime due “Publics libraries”, ove tutti potevano accedere, la “Bodleian” di Oxford e l'”Ambrosiana” voluta, nel 1609, da Federico Borromeo. Dove, non a caso, si inaugura la prima e inedita “Offsite session”, interamente dedicata alle biblioteche religiose, promossa nell’ambito del 75° Congresso mondiale dell’Ifla, in corso a Milano con la presenza di oltre 4000 delegati. Le religioni del Libro Ad aprire l’incontro è il cardinale Dionigi Tettamanzi e ad ascoltarlo, con mons. Michele Pennisi, vescovo di Piazza Armerina e presidente dell’Associazione dei Bibliotecari Ecclesiastici Italiani (ABEI), tanti rappresentanti delle tre religioni del Libro: l’Ebraismo, il Cristianesimo, l’Islam. E, così, la parola dialogo – non solo tra le religioni – diviene la “cifra” simbolica (ma, in queste ore anche molto concreta, pensando proprio allo spazio comune del Mediterraneo) per comprendere l’intero indirizzo di saluto dell’Arcivescovo. Come del resto, appare chiaro già nel titolo della Sessione, “Babel, Bible and Kor’an: from text to contest. Dalle culture ai libri di culto: funzioni moderne delle biblioteche nelle tradizioni religiose del Mediterraneo”. Perché – questa è anche la convinzione degli altri tre relatori della mattinata, Malachi Beit-Arié, paleografo di fama internazionale dell’Università di Gerusalemme, mons. Cesare Pasini, prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana e Gabriele Mandel Khàn, vicario generale per l’Italia della Confraternita Sufi – senza un confronto fattivo anche la cultura, esattamente come gli uomini, si isola e muore. Specie in un’epoca complessa come l’attuale attraversata, in tutti i sensi, da flussi migratori planetari: «Questo incontro», nota il Cardinale, «giunge assai opportuno. Il nostro tempo ha vero bisogno di solide basi di dialogo e di confronto tra esperienze e culture assai diverse tra loro, che vengono a contatto, sovente in modo brusco, a causa del movimento migratorio non sempre ordinato e in continua crescita; la travagliata temperie economica crea seri problemi anche di semplice sopravvivenza». Da qui il valore centrale, nell’evidente “emergenza educativa” in atto, delle biblioteche religiose, definite, “laboratori comuni di strategie educative”, laddove la cultura ispirata alla fede appare oggi «troppo insufficiente e l’analfabetismo o il quasi analfabetismo religioso è una piaga in via di diffusione», riflette l’Arcivescovo. Che fare, allora? La risposta è immediata, «il libro può costituire strumento e veicolo prezioso di messaggi fondamentali». Un ruolo strategico Come, peraltro, accade a Milano che è anche “città di biblioteche”, molte delle quali religiose: basti pensare, oltre all'”Ambrosiana”, fondata da un uomo di Chiesa come il cardinal Federico, la Biblioteca Capitolare del Duomo, dell’Università Cattolica, della Facoltà Teologica, di Ordini religiosi, come la Francescana e quella dei Servi di Maria, l’Archivio Storico Diocesano, le biblioteche dei Seminari, tra cui spicca per patrimonio e modernità, la struttura di Venegono Inferiore, da poco restaurata e adeguata ai più moderni standards. Insomma, la fede e cultura alleate naturali, fin da un passato che affonda le sue radici in secoli lontani e addirittura nei millenni, quando all’ombra delle sinagoghe e dei monasteri, delle Cattedrali e dei campanili, poi, delle scuole coraniche e dei minareti «si conservarono e tramandarono testi, sacri e non solo, che sono e restano ancora fondamentali per lo sviluppo dei rispettivi contesti religiosi, culturali e sociali», attraverso un ruolo appunto educativo, che non è finito, ma che «richiede rinnovato vigore e una più precisa sintonia con i bisogni del momento». Dunque, una maggiora formazione del personale bibliotecario, lo sviluppo di strategie educative, vòlte a una formazione integrale di donne e uomini maturi e consapevoli del sapere e della ricchezza spirituale che viene unicamente dai «supremi valori di libertà, solidarietà, rispetto reciproco». Come a dire: il grande laboratorio della convivenza nel villaggio globale non è solo tra le onde nel Mediterraneo, sui barconi della disperazione e della speranza, ma anche all’ombra delle biblioteche, in quei “viaggi della migliore anima umana” che sono i libri. Niente di rivoluzionario, vale forse ricordarlo. Come diceva Pico della Mirandola mezzo millennio fa: la civiltà si misura così. – – Indirizzo di saluto del cardinale Tettamanzi (testo integrale) (https://www.chiesadimilano.it/or/ADMI/pagine/00_PORTALE/2009/ABEI.doc) – Cardinal Tettamanzi’s greeting (full speech) (https://www.chiesadimilano.it/or/ADMI/pagine/00_PORTALE/2009/ABEI_English.doc) – L’Arcivescovo: dialogare anche attraverso le religioni e la cultura (video) – Monsignor Cesare Pasini: «Una Biblioteca universale» (video) – Mons. Michele Pennisi: «Il Mediterraneo sia spazio di confronto» (video) – Biblioteca Ambrosiana: i preziosi manoscritti ebraici, cristiani e arabi (video) – Biblioteche religiose, luoghi di dialogo e di crescita umana e spirituale – Incontro tra Biblioteche, confronto tra civiltà

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