Implementato il servizio. In un mese effettuati 100 test a persone gravemente emarginate. Gualzetti: «Un gesto umanitario che mette al sicuro anche la collettività. Disponibili a partire anche coi vaccini»

Persone senza dimora

Ai senza tetto o alle persone sprovviste di tessera sanitaria e che quindi non hanno accesso al medico basterà una telefonata o inviare una mail per ottenere gratuitamente un tampone antigenico rapido.

A un mese dall’avvio stradUSCA, l’Unità Speciale di Continuità Assistenziale dedicata agli “invisibili”, nata dall’accordo tra Caritas Ambrosiana, Casa della carità, Fondazione Culturale San Fedele e l’Associazione San Fedele onlus – Assistenza sanitaria e Ats Città Metropolitana di Milano, rilancia la propria azione per raggiungere direttamente anche le persone più emarginate.

All’offerta già attiva su segnalazione dei servizi, delle unità di strada e dei centri di ascolto gli enti partner hanno aggiunto la possibilità di prenotazione diretta. Homeless e immigrati senza medico di base possono fissare l’appuntamento per sottoporsi al test telefonando allo 02.76037.1 da lunedì a venerdì o inviando una mail a stradusca@caritasambrosiana.it. Il lunedì (dalle 14,30 alle 16,30) e il mercoledì (dalle 10.30 alle 12,30) è attivo anche il numero diretto 3756260212.

L’operatore, che riceverà le richieste, dopo il colloquio telefonico volto ad accertare le condizioni di salute della persona, fisserà un appuntamento quanto prima possibile nelle tre sedi in cui è operativo il servizio (il martedì alla Casa della Carità; il giovedì presso il Centro san Fedele, il venerdì nella sede di Caritas Ambrosiana). A chi dovesse risultare positivo, se non è in grado di isolarsi, sarà proposta l’accoglienza in una struttura dedicata. I suoi familiari o coloro che sono stati in contatto saranno raggiunti telefonicamente (“tracciati”) per potersi a loro volta sottoporre al tampone e seguire correttamente la quarantena.  Come avviene di norma, i casi vengono riportati (“segnalati”) all’Ats affinché possano rientrare nel monitoraggio della popolazione ai soli fini sanitari, senza che ciò implichi conseguenze per la persona di natura legale o giuridica.

Partito a metà febbraio, il progetto ha sinora effettuato 100 tamponi a ospiti e utenti di strutture di accoglienza o indigenti segnalati dalle unità di strada e dagli altri servizi dedicati prevalentemente a homeless. Tra costoro sono stati individuati sino a oggi cinque positivi: un senza tetto che, è stato subito accolto al Covid Hotel di via Adriano dove è seguito e i conviventi di una badante di origine sudamericana che dopo aver appreso di essersi infettata presso la persona che assisteva aveva chiesto di sottoporre anche i suoi familiari all’esame.

«Estendere le cure agli “invisibili” è un gesto umanitario, ma non solo – dichiara Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana -. Chi non ha accesso al medico di base, in questo periodo di emergenza Covid è anche difficilmente raggiungibile dalle attività di tracciamento, di isolamento e di trattamento. Per le condizioni di vita è esposto al rischio del contagio e rischia di contagiare gli altri. Per questa ragione abbiamo proposto i tamponi. Ma siamo pronti anche a passare alla fase successiva. Abbiamo già comunicato alle autorità sanitarie la nostra disponibilità anche a collaborare alla campagna di vaccinazione di queste fasce della popolazione coi tempi e le modalità che ci verranno comunicate».

Ti potrebbero interessare anche: