Gazebo, barelle e paravento aiuteranno a riorganizzare il flusso dei pazienti. La donazione è finanziata da Usaid attraverso il progetto “Italian Response to Covid-19”

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Mentre i casi di Covid-19 aumentano di nuovo in Lombardia e in Italia in generale, l’ospedale di Carate Brianza è pronto a fronteggiare una nuova ondata epidemica. Medici con l’Africa Cuamm ha fornito alla struttura sanitaria nuovo equipaggiamento per garantire la sicurezza dello staff e dei pazienti che accedono all’ospedale attraverso il pronto soccorso: oltre 25 mila persone solo nel 2020. La donazione è stata finanziata dal governo americano attraverso l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (Usaid), nel quadro del progetto “Italian Response to Covid-19” (Irc-19), gestito da Medici con l’Africa Cuamm.

Lo scorso gennaio otto gazebo sono stati forniti per essere usati come primi spazi di accoglienza, permettendo allo staff sanitario di fare uno screening sui casi sospetti di Covid-19 fuori dall’ospedale, migliorando il flusso dei pazienti ed evitando di sovraffollare la struttura. Undici nuove barelle sono inoltre disponibili dallo scorso novembre, mentre diversi paravento garantiscono privacy per i pazienti e una migliore organizzazione dello spazio. Trenta dispenser di gel igienizzante sono stati distribuiti nell’ospedale, per garantire gli standard di igiene necessari.

Oggi Medici con l’Africa Cuamm ha consegnato ufficialmente i nuovi materiali alla direzione dell’ospedale. Marco Trivelli, direttore generale di Asst Brianza, era presente alla cerimonia, insieme a Ezio Goggi, direttore medico di Presidio, Davide Moro, dirigente medico dell’Ospedale di Carate, e Andrea Atzori e Veronica Censi di Medici con l’Africa Cuamm.

Marco Trivelli ha dichiarato: «Ringraziamo molto Medici con l’Africa Cuamm per la sensibilità e l’attenzione, soprattutto in questi due ultimi anni, nei confronti dell’Ospedale di Carate. Il loro è un contributo significativo, ancora più importante in un periodo in cui l’emergenza sta ritornando a premere sulla nostra organizzazione sanitaria, in cui il contagio da Covid è in preoccupante risalita. Voglio ricordare, in questa occasione, il lavoro di Davide Moro nel consolidare la collaborazione fra ospedale e Medici con l’Africa Cuamm, e l’impegno del nostro anestesista Mauro Brighenti in diverse missioni di Medici con l’Africa Cuamm»

Andrea Atzori ha sottolineato: «Il nostro progetto punta a rendere più resilienti le strutture sanitarie e le comunità in Italia, fornendo anche occasioni di formazione per il personale sanitario in tutto il Paese. Come Cuamm, abbiamo già sostenuto l’ospedale di Carate Brianza lo scorso anno, durante il primo picco della pandemia, donando un respiratore e fornendo materiale di protezione personale per lo staff. Volevamo condividere quello che abbiamo imparato in molti anni di lavoro nelle epidemie in Africa: proprio la nostra esperienza ci dimostra che per essere sostenibile, ogni intervento deve essere sviluppato in accordo con la controparte locale. Anche questa volta quindi stiamo rispondendo a richieste specifiche che vengono dall’ospedale e siamo felici di poterlo fare grazie al governo degli Stati Uniti, che attraverso USAID supporta diverse iniziative in Italia, puntando a ridurre l’impatto del Covid-19».

Usaid, che finanzia IRC19, è la più importante organizzazione per lo sviluppo del governo degli Stati Uniti e opera in più di 100 Stati nel mondo.

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