Il direttore generale Pigni: «Stiamo combattendo per proteggere i più fragili, ma mancano mascherine e presidi e non possiamo fare tamponi»

Paolo Pigni_DG Fondazione Sacra Famiglia Cropped
Paolo Pigni

Neanche il tempo di salutare monsignor Delpini, che ieri ha voluto celebrare la Messa della Quarta domenica di Quaresima proprio nella sede di Cesano Boscone, che Fondazione Sacra Famiglia lancia un appello alle istituzioni perché venga riconosciuto l’impegno proprio e delle altre strutture che accolgono persone fragili (anziani e disabili) per contrastare l’avanzare del virus.

Finora la grande sede centrale di Sacra Famiglia, a differenza delle filiali di Perledo e di Settimo Milanese, oltre a tante altre realtà analoghe, è stata risparmiata dal contagio. Una situazione che però potrebbe finire da un momento all’altro, con gravi conseguenze.

«Stiamo facendo di tutto per tenere il virus fuori dalla porta – spiega il direttore generale Paolo Pigni – istruendo i nostri dipendenti e adeguando la struttura per continuare ad assistere migliaia di persone fragili, le vittime predilette dal morbo. Ci atteniamo scrupolosamente a tutte le disposizioni che arrivano dalle istituzioni. Abbiamo chiuso tutto ai parenti ai volontari: dall’esterno non arriva nessuno, e stiamo rivoluzionando parecchi reparti per creare aree di isolamento, in caso dovessero servire».

I costi sostenuti, inutile sottolinearlo, sono ingenti: «Il problema della sostenibilità economica delle strutture sociosanitarie diventa via via più drammatico – continua Pigni – e vorremmo che in qualche modo il Welfare lombardo se ne rendesse conto. C’è la prima linea ospedaliera, di grande qualità e che sta dando il massimo, ma questa prima linea non potrà mai accogliere tutte le persone fragili e a rischio».

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