GIOVEDÌ DELLA IV SETTIMANA DI QUARESIMA

GENESI
Lettura del libro della Genesi 29, 31 – 30, 2. 22-23

In quei giorni. Il Signore, vedendo che Lia veniva trascurata, la rese feconda, mentre Rachele rimaneva sterile. Così Lia concepì e partorì un figlio e lo chiamò Ruben, perché disse: «Il Signore ha visto la mia umiliazione; certo, ora mio marito mi amerà». Concepì ancora e partorì un figlio, e disse: «Il Signore ha udito che io ero trascurata e mi ha dato anche questo». E lo chiamò Simeone. Concepì ancora e partorì un figlio, e disse: «Questa volta mio marito mi si affezionerà, perché gli ho partorito tre figli». Per questo lo chiamò Levi. Concepì ancora e partorì un figlio, e disse: «Questa volta loderò il Signore». Per questo lo chiamò Giuda. E cessò di avere figli.
Rachele, vedendo che non le era concesso di dare figli a Giacobbe, divenne gelosa della sorella e disse a Giacobbe: «Dammi dei figli, se no io muoio!». Giacobbe s’irritò contro Rachele e disse: «Tengo forse io il posto di Dio, il quale ti ha negato il frutto del grembo?».
Dio si ricordò anche di Rachele; Dio la esaudì e la rese feconda. Ella concepì e partorì un figlio e disse: «Dio ha tolto il mio disonore».


SALMO

Sal 118 (119), 113-120

   ®  Nella tua promessa, Signore, è la mia gioia.

Odio chi ha il cuore diviso;
io invece amo la tua legge.
Tu sei mio rifugio e mio scudo:
spero nella tua parola. ®

Allontanatevi da me, o malvagi:
voglio custodire i comandi del mio Dio.
Sostienimi secondo la tua promessa e avrò vita,
non deludere la mia speranza. ®

Aiutami e sarò salvo,
non perderò mai di vista i tuoi decreti.
Tu disprezzi chi abbandona i tuoi decreti,
perché menzogne sono i suoi pensieri. ®

Tu consideri scorie tutti i malvagi della terra,
perciò amo i tuoi insegnamenti.
Per paura di te la mia pelle rabbrividisce:
io temo i tuoi giudizi. ®

 

PROVERBI
Lettura del libro dei Proverbi 25, 1. 21-22

Anche questi sono proverbi di Salomone, raccolti dagli uomini di Ezechia, re di Giuda. / Se il tuo nemico ha fame, dagli pane da mangiare, / se ha sete, dagli acqua da bere, / perché così ammasserai carboni ardenti sul suo capo / e il Signore ti ricompenserà.

 

VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Matteo 7, 21-29

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.

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