Mercoledì della V Settimana di Quaresima
GENESI
Lettura del libro della Genesi 49, 1-28
In quei giorni. / Giacobbe chiamò i figli e disse: «Radunatevi, perché io vi annunci quello che vi accadrà nei tempi futuri. / Radunatevi e ascoltate, figli di Giacobbe, / ascoltate Israele, vostro padre! / Ruben, tu sei il mio primogenito, / il mio vigore e la primizia della mia virilità, / esuberante in fierezza ed esuberante in forza! / Bollente come l’acqua, tu non avrai preminenza, / perché sei salito sul talamo di tuo padre, / hai profanato così il mio giaciglio. / Simeone e Levi sono fratelli, / strumenti di violenza sono i loro coltelli. / Nel loro conciliabolo non entri l’anima mia, / al loro convegno non si unisca il mio cuore, / perché nella loro ira hanno ucciso gli uomini / e nella loro passione hanno mutilato i tori. / Maledetta la loro ira, perché violenta, / e la loro collera, perché crudele! / Io li dividerò in Giacobbe / e li disperderò in Israele. / Giuda, ti loderanno i tuoi fratelli; / la tua mano sarà sulla cervice dei tuoi nemici; / davanti a te si prostreranno i figli di tuo padre. / Un giovane leone è Giuda: / dalla preda, figlio mio, sei tornato; / si è sdraiato, si è accovacciato come un leone / e come una leonessa; chi lo farà alzare? / Non sarà tolto lo scettro da Giuda / né il bastone del comando tra i suoi piedi, / finché verrà colui al quale esso appartiene / e a cui è dovuta l’obbedienza dei popoli. / Egli lega alla vite il suo asinello / e a una vite scelta il figlio della sua asina, / lava nel vino la sua veste / e nel sangue dell’uva il suo manto; / scuri ha gli occhi più del vino / e bianchi i denti più del latte. / Zàbulon giace lungo il lido del mare / e presso l’approdo delle navi, / con il fianco rivolto a Sidone. / Ìssacar è un asino robusto, / accovacciato tra un doppio recinto. / Ha visto che il luogo di riposo era bello, / che la terra era amena; / ha piegato il dorso a portare la soma / ed è stato ridotto ai lavori forzati. / Dan giudica il suo popolo / come una delle tribù d’Israele. / Sia Dan un serpente sulla strada, / una vipera cornuta sul sentiero, / che morde i garretti del cavallo, / così che il suo cavaliere cada all’indietro. / Io spero nella tua salvezza, Signore! / Gad, predoni lo assaliranno, / ma anche lui li assalirà alle calcagna. / Aser, il suo pane è pingue: / egli fornisce delizie da re. / Nèftali è una cerva slanciata; / egli propone parole d’incanto. / Germoglio di ceppo fecondo è Giuseppe; / germoglio di ceppo fecondo presso una fonte, / i cui rami si stendono sul muro. / Lo hanno esasperato e colpito, / lo hanno perseguitato i tiratori di frecce. / Ma fu spezzato il loro arco, / furono snervate le loro braccia / per le mani del Potente di Giacobbe, / per il nome del Pastore, Pietra d’Israele. / Per il Dio di tuo padre: egli ti aiuti, / e per il Dio l’Onnipotente: egli ti benedica! / Con benedizioni del cielo dall’alto, / benedizioni dell’abisso nel profondo, / benedizioni delle mammelle e del grembo. / Le benedizioni di tuo padre sono superiori / alle benedizioni dei monti antichi, / alle attrattive dei colli perenni. / Vengano sul capo di Giuseppe / e sulla testa del principe tra i suoi fratelli! / Beniamino è un lupo che sbrana: / al mattino divora la preda / e alla sera spartisce il bottino». / Tutti questi formano le dodici tribù d’Israele. Questo è ciò che disse loro il padre nell’atto di benedirli; egli benedisse ciascuno con una benedizione particolare.
[forma breve:
Lettura del libro della Genesi 49, 1-3. 5. 7-9a. 10. 13-16. 18-28
In quei giorni. / Giacobbe chiamò i figli e disse: «Radunatevi, perché io vi annunci quello che vi accadrà nei tempi futuri. / Radunatevi e ascoltate, figli di Giacobbe, / ascoltate Israele, vostro padre! / Ruben, tu sei il mio primogenito, / il mio vigore e la primizia della mia virilità, / esuberante in fierezza ed esuberante in forza! / Simeone e Levi sono fratelli, / strumenti di violenza sono i loro coltelli. / Maledetta la loro ira, perché violenta, / e la loro collera, perché crudele! / Io li dividerò in Giacobbe / e li disperderò in Israele. / Giuda, ti loderanno i tuoi fratelli; / la tua mano sarà sulla cervice dei tuoi nemici; / davanti a te si prostreranno i figli di tuo padre. / Un giovane leone è Giuda. / Non sarà tolto lo scettro da Giuda / né il bastone del comando tra i suoi piedi, / finché verrà colui al quale esso appartiene / e a cui è dovuta l’obbedienza dei popoli. / Zàbulon giace lungo il lido del mare / e presso l’approdo delle navi, / con il fianco rivolto a Sidone. / Ìssacar è un asino robusto, / accovacciato tra un doppio recinto. / Ha visto che il luogo di riposo era bello, / che la terra era amena; / ha piegato il dorso a portare la soma / ed è stato ridotto ai lavori forzati. / Dan giudica il suo popolo / come una delle tribù d’Israele. / Io spero nella tua salvezza, Signore! / Gad, predoni lo assaliranno, / ma anche lui li assalirà alle calcagna. / Aser, il suo pane è pingue: / egli fornisce delizie da re. / Nèftali è una cerva slanciata; / egli propone parole d’incanto. / Germoglio di ceppo fecondo è Giuseppe; / germoglio di ceppo fecondo presso una fonte, / i cui rami si stendono sul muro. / Lo hanno esasperato e colpito, / lo hanno perseguitato i tiratori di frecce. / Ma fu spezzato il loro arco, / furono snervate le loro braccia / per le mani del Potente di Giacobbe, / per il nome del Pastore, Pietra d’Israele. / Per il Dio di tuo padre: egli ti aiuti, / e per il Dio l’Onnipotente: egli ti benedica! / Con benedizioni del cielo dall’alto, / benedizioni dell’abisso nel profondo, / benedizioni delle mammelle e del grembo. / Le benedizioni di tuo padre sono superiori / alle benedizioni dei monti antichi, / alle attrattive dei colli perenni. / Vengano sul capo di Giuseppe / e sulla testa del principe tra i suoi fratelli! / Beniamino è un lupo che sbrana: / al mattino divora la preda / e alla sera spartisce il bottino». / Tutti questi formano le dodici tribù d’Israele. Questo è ciò che disse loro il padre nell’atto di benedirli; egli benedisse ciascuno con una benedizione particolare.]
SALMO
Sal 118 (119), 137-144
® La tua parola, Signore, è verità e vita.
Tu sei giusto, Signore,
e retto nei tuoi giudizi.
Con giustizia hai promulgato i tuoi insegnamenti
e con grande fedeltà. ®
Uno zelo ardente mi consuma,
perché i miei avversari dimenticano le tue parole.
Limpida e pura è la tua promessa
e il tuo servo la ama. ®
Io sono piccolo e disprezzato:
non dimentico i tuoi precetti.
La tua giustizia è giustizia eterna
e la tua legge è verità. ®
Angoscia e affanno mi hanno colto:
i tuoi comandi sono la mia delizia.
Giustizia eterna sono i tuoi insegnamenti:
fammi comprendere e avrò la vita. ®
PROVERBI
Lettura del libro dei Proverbi 30, 1a. 2-9
Detti di Agur, figlio di Iakè, da Massa. / Io sono il più stupido degli uomini / e non ho intelligenza umana; / non ho imparato la sapienza / e la scienza del Santo non l’ho conosciuta. / Chi è salito al cielo e ne è sceso? / Chi ha raccolto il vento nel suo pugno? / Chi ha racchiuso le acque nel suo mantello? / Chi ha fissato tutti i confini della terra? / Come si chiama? Qual è il nome di suo figlio, se lo sai? / Ogni parola di Dio è purificata nel fuoco; / egli è scudo per chi in lui si rifugia. / Non aggiungere nulla alle sue parole, / perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo. / Io ti domando due cose, / non negarmele prima che io muoia: / tieni lontano da me falsità e menzogna, / non darmi né povertà né ricchezza, / ma fammi avere il mio pezzo di pane, / perché, una volta sazio, io non ti rinneghi / e dica: «Chi è il Signore?», / oppure, ridotto all’indigenza, non rubi / e abusi del nome del mio Dio.
VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Luca 18, 31-34
In quel tempo. Il Signore Gesù prese con sé i Dodici e disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e si compirà tutto ciò che fu scritto dai profeti riguardo al Figlio dell’uomo: verrà infatti consegnato ai pagani, verrà deriso e insultato, lo copriranno di sputi e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo giorno risorgerà». Ma quelli non compresero nulla di tutto questo; quel parlare restava oscuro per loro e non capivano ciò che egli aveva detto.