Il cardinale Scola ha ricevuto, durante l’annuale cerimonia di consegna delle Civiche Benemerenze, la Grande Medaglia d’Oro conferitagli all’unanimità dall’amministrazione del Comune di Milano. «La città sta cambiando volto e, perciò, invito noi tutti ad aprirci al fascino del futuro che ci attende», ha detto l’Arcivescovo emerito
di Annamaria
BRACCINI
Il 7 dicembre, forse, non sarebbe una vera festa, così sentita da tutti se – quasi in contemporanea al Pontificale che viene celebrato dall’Arcivescovo a qualche centinaio di metri di distanza – non si svolgesse, al Teatro Dal Verme, la consegna delle Civiche Benemerenze del Comune di Milano, quasi a volere, ancora una volta, sottolineare un legame inscindibile tra la dimensione ecclesiale e civile della metropoli che ha rappresentato, nel suo Gonfalone, sant’Ambrogio, patrono insieme della città e della Diocesi.
«Forse è il più bel momento dell’anno per noi milanesi, un momento di grande gratificazione che ci riunisce e ci rende fieri della nostra città», dice, infatti, il sindaco Giuseppe Sala, aprendo la mattinata degli “Ambrogini d’Oro”, che quest’anno, vede il conferimento, all’unanimità, della “Grande Medaglia d’Oro” al cardinale Scola: Riconoscimento per i suoi anni di Episcopato milanese, “in un tempo – come si legge nella motivazione che cita i “Dialoghi di Vita Buona”, l’impegno della Chiesa ambrosiana in Expo, la visita del Papa –, segnato dalle insicurezze e dalle sofferenze per il perdurare della crisi economica e per la rapida trasformazione della società sempre più multietnica, nel quale il suo Magistero autorevole ha contribuito a interpretare le paure diffuse e a superarle, fornendo le ragioni per la costruzione di una città più forte e integrata”.
«La mia meraviglia è per un gesto che onora, fino in fondo, il Comune nella varietà dei premiati. Sappiano che sotto questa, che è la punta di un iceberg, ci sono centinaia e centinaia di persone che meriterebbero il premio. È un elemento che conduce a quella ammirazione che fa superare ogni paura e contraddizione», sottolinea il Cardinale, subito dopo aver ricevuto la Medaglia dalle mani del Sindaco, tra gli applausi di tutti i presenti con molti che si alzano in piedi.
«Considero che questo premio sia dato un poco a tutta la Chiesa di Milano e, in particolare, ai sacerdoti, ai laici, alle consacrate e consacrati, ai battezzati», aggiunge Scola, che conclude con una terza osservazione: «La gioia che non possiamo non provare per i tanti segni, visti in questi anni, di una vera e importante rinascita di Milano. Certo, le contraddizioni, talora anche pesanti e che tocchiamo con mano, non mancano, ma bisogna continuare a lavorare. La città sta cambiando volto e, perciò, invito noi tutti ad aprirci al fascino del futuro che ci attende».
Parole, queste, salutate ancora da un lungo applauso e che sono il suggello della lunga premiazione nella quale, sul palco, sfilano Associazioni, Gruppi, milanesi di nascita e di adozione davvero diversi, per provenienze, professioni, vocazione: 20 gli Attestati. 15 gli “Ambrogini”, 1 la Medaglia d’Oro alla memoria, conferita all’imprenditore e presidente della “Triennale” Claudio de Albertis. C’è un emozionato presidente e “anima” della Fondazione “Casa della Carità”, don Virginio Colmegna e l’anziano partigiano che strappa applausi a non finire, così come il personale del Comune di Milano impegnato ad Amatrice; la Sezione di Milano della Polizia di Stato, la Scuola di Teatro Paolo Grassi e la Scuola della Comunità Ebraica di Milano; i lavoratori della nuova logistica informatizzata il cui attestato parla della mobilitazione a favore dei diritti e le Onlus impegnate nel volontariato. E, ancora, non mancano i docenti universitari, i grandi specialisti, i giornalisti di fama, il D.J. beniamino dei giovani, ma anche chi non è mai salito agli onori delle cronache e chi è arrivato, tanti anni fa, povero a Milano… Insomma, tutto un mondo, quello «dell’appartenenza e della partecipazione», come scandisce Sala. «Apparteniamo a una tradizione lunga, apparteniamo alla città, ma anche la città vuole appartenere ai cittadini. Mai, come ora, sentiamo questo senso di condivisione di cui sono testimonianza gli “Ambrogini”. Poi, c’è la partecipazione che fa la differenza vera, un’unicità che dobbiamo non solo difendere, ma promuovere. Il mio richiamo – anche a coloro che, per scetticismo o delusione, non partecipano – è di “esserci”, facendo largo a tutti. Abbiamo un futuro prossimo con tanti successi, ma se ci sediamo sui successi rischiamo di sgonfiarci, dobbiamo invece continuare a rilanciarci con il nostro stile».
L’elenco completo dei premiati
Alla Memoria: Claudio De Albertis
Grande Medaglia d’Oro: cardinale Angelo Scola
Attestati: Associazione Campo Olimpia, Associazione Corpo Volontari Soccorso Protezione Civile, Associazione Culturale Teatribù, Associazione Nazionale della Polizia di Stato Anps Sezione di Milano, Associazione Regionale Pugliesi di Milano, Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, Daniela Cuzzolin Oberosler, Fanfara del Comando 1^ Regione Aerea dell’Aeronautica Militare, Fondazione Gemmologica Italiana/Cisgem, Fondazione Irccs Istituto Nazionale Neurologico Carlo Besta di Milano, Fondazione Scuola Ebraica di Milano, Gianbattista Galli, Icei (Istituto Cooperazione Economica Internazionale), Lavoratori Filiera Amazon Milano, Giovanni Marzona, Mensile MilanoSud, Geraldo Mereu, Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano, Personale impegnato dal Comune di Milano nella missione presso il Comune di Amatrice, Radio Lombardia
Medaglia d’Oro: Benedetta Barzini (ex modella), Elena Bertocchi (tuffatrice), Eva Cantarella (docente universitario), don Virginio Colmegna (anima della Casa della Carità), Filippo De Braud (oncologo), Pasquale Di Molfetta – Linus (dj e conduttore radiofonico), Maria Dicorato (operatrice culturale), Francesco Garbagnati (medico), Marva Griffin Wilshire (ideatrice del Salone Satellite), Gian Riccardo Marini (amministratore delegato Rolex), Gustavo Pietropolli Charmet (psichiatra), Vladimiro Poggi (giornalista), Enzo Ricci (pasticceria Cova), Giorgio Rossi (centro trapianti Policlinico) e Michele Salvati (economista).