Nel convegno annuale dei Medici Cattolici di milano ne parleranno, tra gli altri, il cardinale Edoardo Menichelli e la senatrice Emilia De Biasi
Sabato 25 novembre, alle 9.15, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore (Cripta Aula Magna, largo Gemelli 1, Milano), la sezione di Milano dell’Amci (Associazione Medici Cattolici Italiani) organizza il proprio convegno annuale dal titolo “Il medico del terzo millennio: una nuova identità tra complessità sostenibilità e relazione di cura”.
I saluti introduttivi sono affidati al dottor Alberto Cozzi, presidente dell’Amci Milano. La presentazione del tema è affidata al cardinale Edoardo Menichelli, assistente ecclesiastico dell’Amci Nazionale.
A seguire, la tavola rotonda moderata da Luigi Ripamonti (responsabile Salute- Corriere della Sera), a cui parteciperanno Ferruccio Bonino (Ordinario di Gastroenterologia Istituto di Biostrutture e Bioimmagini del Cnr), Emilia De Biasi (Presidente Commissione Igiene e Sanità del Senato), Marco Trivelli (Direttore Generale Asst Grande Ospedale Metropolitano di Niguarda), Mario Picozzi (dipartimento di Biotecnologia e Scienze della Vita Università dell’Insubria, Varese) e Davide Lauri (medico di Medicina generale e presidente Cooperativa Medici Milano Centro). Le conclusioni dei lavori sono affidate a Alberto Scanni, Primario emerito oncologo e consigliere dell’Ordine dei Medici di Milano e dell’Amci Ambrosiana
«Riteniamo che la riflessione sul medico del terzo millennio deve riguardare l’ambito medico nel suo complesso: dagli operatori al legislatore – dichiara Alberto Cozzi -. Le sfide sono costanti e la professione sta diventando sempre più complessa e difficile anche e soprattutto a causa del cambiamento che la popolazione sta avendo in questi ultimi anni (basti solo pensare in termini di cronicità). Quale relazione di cura verso la persona nella sua interezza si può e si deve pensare anche e soprattutto alla luce delle sfide etiche e bioetiche che stanno sempre più affiorando, non ultimo in ambito fine vita? Sono alcuni degli spunti su cui rifletteremo. Una riflessione che non vuole essere e non sarà “di parte”. Ma una riflessione aperta a un tema che la realtà continuamente pone davanti a noi».