Venerdi, settimana della IV Domenica dopo l’Epifania

 

LETTURA

Lettura del libro del Siracide 37, 1-6

 

Ogni amico dice: «Anch’io sono amico», / ma c’è chi è amico solo di nome. / Non è forse un dolore mortale / un compagno e amico che diventa nemico? / O inclinazione al male, come ti sei insinuata / per ricoprire la terra di inganni? / C’è chi si rallegra con l’amico quando tutto va bene, / ma al momento della tribolazione gli è ostile. / C’è chi si affligge con l’amico per amore del proprio ventre, / ma di fronte alla battaglia prende lo scudo. / Non dimenticarti dell’amico nell’animo tuo, / non scordarti di lui nella tua prosperità.

 

SALMO

Sal 54 (55)

 

® Il Signore non permetterà che il giusto vacilli.

 

Dentro di me si stringe il mio cuore,

piombano su di me terrori di morte.

Mi invadono timore e tremore

e mi ricopre lo sgomento. ®

 

Ecco, errando, fuggirei lontano,

abiterei nel deserto.

In fretta raggiungerei un riparo

dalla furia del vento, dalla bufera. ®

 

Se mi avesse insultato un nemico, l’avrei sopportato;

se fosse insorto contro di me un avversario,

da lui mi sarei nascosto.

Ma tu, mio compagno, mio intimo amico,

legato a me da dolce confidenza!

Camminavamo concordi verso la casa di Dio. ®

 

Io invoco Dio e il Signore mi salva.

Di sera, al mattino, a mezzogiorno

vivo nell’ansia e sospiro,

ma egli ascolta la mia voce; ®

 

in pace riscatta la mia vita

da quelli che mi combattono:

Dio ascolterà e li umilierà,

egli che domina da sempre;

essi non cambiano e non temono Dio. ®

 

VANGELO

Lettura del Vangelo secondo Marco 7, 1-13

 

In quel tempo. Si riunirono attorno al Signore Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: / “Questo popolo mi onora con le labbra, / ma il suo cuore è lontano da me. / Invano mi rendono culto, / insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è ‘korbàn’, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

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