B. Maria Vergine Regina
SETTIMANA DELLA XIV DOMENICA DOPO PENTECOSTE
LUNEDÌ
LETTURA
Lettura del primo libro dei Maccabei 1, 1-15
Queste cose avvennero dopo che Alessandro il Macèdone, figlio di Filippo, uscito dalla regione dei Chittìm sconfisse Dario, re dei Persiani e dei Medi, e regnò al suo posto cominciando dalla Grecia. Egli intraprese molte guerre, si impadronì di fortezze e uccise i re della terra; arrivò sino ai confini della terra e raccolse le spoglie di molti popoli. La terra ammutolì davanti a lui; ma egli si esaltò e il suo cuore montò in superbia. Radunò forze ingenti e conquistò regioni, popoli e prìncipi, che divennero suoi tributari. Dopo questo cadde ammalato e comprese che stava per morire. Allora chiamò i suoi ufficiali più illustri, che erano stati educati con lui fin dalla giovinezza, e divise tra loro il suo regno mentre era ancora vivo. Alessandro dunque aveva regnato dodici anni quando morì. I suoi ufficiali assunsero il potere, ognuno nella sua regione; dopo la sua morte cinsero tutti il diadema e, dopo di loro, i loro figli per molti anni, moltiplicando i mali sulla terra. Uscì da loro una radice perversa, Antìoco Epìfane, figlio del re Antìoco, che era stato ostaggio a Roma, e cominciò a regnare nell’anno centotrentasette del regno dei Greci.
In quei giorni uscirono da Israele uomini scellerati, che persuasero molti dicendo: «Andiamo e facciamo alleanza con le nazioni che ci stanno attorno, perché, da quando ci siamo separati da loro, ci sono capitati molti mali». Parve buono ai loro occhi questo ragionamento. Quindi alcuni del popolo presero l’iniziativa e andarono dal re, che diede loro facoltà d’introdurre le istituzioni delle nazioni. Costruirono un ginnasio a Gerusalemme secondo le usanze delle nazioni, cancellarono i segni della circoncisione e si allontanarono dalla santa alleanza. Si unirono alle nazioni e si vendettero per fare il male.
SALMO
Sal 7
® Mio scudo di salvezza è il Signore.
Sorgi, Signore, nella tua ira,
àlzati contro la furia dei miei avversari,
svégliati, mio Dio, emetti un giudizio!
Cessi la cattiveria dei malvagi.
Rendi saldo il giusto,
tu che scruti mente e cuore, o Dio giusto. ®
Il mio scudo è in Dio:
egli salva i retti di cuore.
Dio è giudice giusto,
Dio si sdegna ogni giorno. ®
Ecco, il malvagio concepisce ingiustizia,
è gravido di cattiveria, partorisce menzogna.
Renderò grazie al Signore per la sua giustizia
e canterò il nome di Dio, l’Altissimo. ®
VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Luca 14, 1a. 12-14
Un sabato Signore Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e disse a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
[oppure: Letture proprie dal Lezionario dei Santi
Lettura
Lettura del libro del Siracide 24, 3a. 4. 6b. 22
Io sono uscita dalla bocca dell’Altissimo,
primogenita di tutte le creature.
Ho posto la mia dimora lassù,
il mio trono era su una colonna di nubi.
Su ogni popolo e nazione ho preso dominio,
con la mia forza ho piegato il cuore dei potenti e degli umili.
Chi mi obbedisce non si vergognerà,
chi compie le mie opere non peccherà,
chi mi esalta otterrà la vita eterna.
Salmo
Sal 44 (45)
R.: Risplende la regina, Signore, alla tua destra.
Liete parole mi sgorgano dal cuore:
io proclamo al re il mio poema,
la mia lingua è come stilo di scriba veloce.
Il tuo trono, o Dio, dura per sempre. R
Entra la figlia del re:
è tutta splendore,
tessuto d’oro è il suo vestito.
è condotta al re in broccati preziosi. R
Alla tua destra sta la regina, in ori di Ofir:
Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio:
al re è piaciuta la tua bellezza.
È lui il tuo signore: rendigli omaggio. R
Epistola
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani 8, 3b-11
Fratelli, mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e a motivo del peccato, Dio ha condannato il peccato nella carne, perché la giustizia della Legge fosse compiuta in noi, che camminiamo non secondo la carne ma secondo lo Spirito.
Quelli infatti che vivono secondo la carne, tendono verso ciò che è carnale; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, tendono verso ciò che è spirituale. Ora, la carne tende alla morte, mentre lo Spirito tende alla vita e alla pace. Ciò a cui tende la carne è contrario a Dio, perché non si sottomette alla legge di Dio, e neanche lo potrebbe. Quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
.Vangelo
Lettura del Vangelo secondo Luca 1, 26-33
In quel tempo.
L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».]