Sei incontri dal 9 novembre all’11 gennaio affrontano il tema dal punto di vista tecnico, giuridico, economico e sociale
«ComuniCARE: prendersi cura di come e di ciò che si ascolta» è il tema della terza edizione del ciclo seminariale online di Economia civile, promosso dalla cappellania della Liuc di Castellanza in collaborazione con la Scuola di Economia Civile-Sec, con 6 incontri in programma il mercoledì (17.30-19), da novembre a gennaio.
Per un utilizzo più consapevole
Il seminario si propone di trattare il tema della comunicazione nell’era digitale, esaminando la questione da diversi punti prospettici. In un momento storico, nel quale la comunicazione è diventata estremamente veloce, fruibile ai più e strategica per l’agire economico, finanziario, politico ed educativo, comprendere le dinamiche di fondo dell’azione comunicativa consente un utilizzo più consapevole, responsabile e quindi più libero dei mezzi di comunicazione nell’universo digitale nel quale siamo ormai immersi.
I temi
Diversi gli argomenti in agenda: dalle neuroscienze che spiegano le cose stupefacenti che accadono quando leggiamo, ascoltiamo o raccontiamo storie, alla rivoluzione digitale che ha cambiato il modo e il metodo di comunicazione di milioni di persone nel mondo; dalle parole che usiamo, più o meno consapevolmente, quando parliamo, alla logica occulta della comunicazione; al linguaggio giuridico ed economico, mai soltanto e semplicemente tecnico. E ancora, per l’ultimo incontro: “Homo oeconomicus ed economia femminista”.
Il programma
9 novembre: «Fare cose belle, farle bene, saperle comunicare», con Elena Granata
16 novembre: «Nuovi strumenti di comunicazioni: Opportunità e limiti della iperconnessione», con Valentina Rotondi
23 novembre: «La comunicazione “tra guerra e pace”», con Rossana Andreotti
30 novembre: «Parole che fanno. La logica occulta della comunicazione», con Vittorio Pelligra
14 dicembre: «Raccontare l’economia nella tradizione delle Economia Civile», con Beatrice Cerrino
11 gennaio: «Homo oeconomicus ed economia femminista», con Paolo Santori