Controllerà di notte le zone più a rischio, è l'unica esperienza del genere in Italia. La scelta di attivare un nucleo antigraffiti è stata decisa dal consiglio comunale su proposta del consigliere Fabrizio De Pasquale, di Forza Italia, che aveva presentato una mozione. E, dopo un periodo di studio del fenomeno, si è deciso di entrare in azione. «I risultati sono difficili da ottenere, anche perché i writers, sia quelli considerati artisti, sia i ragazzi che scarabocchiano sui muri con i cosiddetti tag, vengono disincentivati da questi controlli continui», precisa Roberto Fazzini, responsabile del nucleo radiomobile. Ma sul tema dei graffiti in città non tutti la pensano allo stesso modo. Nei giorni scorsi a Palazzo Marino si è tenuto un convegno dal titolo «Non scriverlo sui muri», in cui i rappresentanti delle istituzioni hanno cercato di dialogare con i dissidenti. L'amministrazione ha deciso di impegnarsi con gli artisti aperti al confronto a promuovere progetti di arte pubblica e allestimento urbano.

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Redazione Diocesi

Controllerà di notte le zone più a rischio, è l’unica esperienza del genere in Italia. La scelta di attivare un nucleo antigraffiti è stata decisa dal consiglio comunale su proposta del consigliere Fabrizio De Pasquale, di Forza Italia, che aveva presentato una mozione. E, dopo un periodo di studio del fenomeno, si è deciso di entrare in azione. «I risultati sono difficili da ottenere, anche perché i writers, sia quelli considerati artisti, sia i ragazzi che scarabocchiano sui muri con i cosiddetti tag, vengono disincentivati da questi controlli continui», precisa Roberto Fazzini, responsabile del nucleo radiomobile. Ma sul tema dei graffiti in città non tutti la pensano allo stesso modo. Nei giorni scorsi a Palazzo Marino si è tenuto un convegno dal titolo «Non scriverlo sui muri», in cui i rappresentanti delle istituzioni hanno cercato di dialogare con i dissidenti. L’amministrazione ha deciso di impegnarsi con gli artisti aperti al confronto a promuovere progetti di arte pubblica e allestimento urbano.

di Cristina Conti

Quindici vigili urbani e una radiomobile contro graffiti e scritte multicolore sui muri della città. Sarà una vera e propria task force a controllare di notte le zone più a rischio, l’unica esperienza del genere in Italia. «Il problema è che l’iter giudiziario è lunghissimo. Si parte dall’articolo 639 del Codice Penale che punisce l’imbrattamento e il deturpamento delle cose altrui. La multa prevista va da 200 mila lire a 2 milioni e la denuncia scatta immediatamente nel caso in cui l’immobile sporcato sia all’interno del centro storico», spiega il vicesindaco Riccardo De Corato.

La scelta di attivare un nucleo antigraffiti è stata decisa dal consiglio comunale su proposta del consigliere Fabrizio De Pasquale, di Forza Italia, che aveva presentato una mozione. E, dopo un periodo di studio del fenomeno, si è deciso di entrare in azione. «I risultati sono difficili da ottenere, anche perché i writers, sia quelli considerati artisti, sia i ragazzi che scarabocchiano sui muri con i cosiddetti tag, vengono disincentivati da questi controlli continui», precisa Roberto Fazzini, responsabile del nucleo radiomobile.

Un disegno di legge presentato dal vicesindaco, prevede poi la reclusione fino a 3 mesi, che diventano 12 nel caso di centri storici o di immobili in costruzione. Intanto in Prefettura sul tema dei graffiti si è deciso che nel momento in cui una firma è riconoscibile, se l’autore del graffito viene denunciato, deve rispondere di tutti i graffiti sparsi per la città a firma sua. Così una multa da mille euro potrebbe diventare di dieci mila, per dieci scritte individuate in dieci punti diversi della città. «In più i condomini di ogni stabile imbrattato potrebbero intentare un’azione civile contro il graffittaro» , aggiunge De Corato.

Ma sul tema dei graffiti in città non tutti la pensano allo stesso modo. Nei giorni scorsi a Palazzo Marino si è tenuto un convegno dal titolo «Non scriverlo sui muri», in cui i rappresentanti delle istituzioni hanno cercato di dialogare con i dissidenti. L’amministrazione ha deciso di impegnarsi con gli artisti aperti al confronto a promuovere progetti di arte pubblica e allestimento urbano. A loro saranno affidati le facciate cieche dei palazzi, spazi grigi in periferia, cestini Amsa e lezioni a scuola sul rispetto del bene comune e della proprietà privata. Il percorso verso la legalità sarà inoltre sostenuto dall’assessore alla cultura Vittorio Sgarbi.

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