Celebrazione presieduta dall'Arcivescovo alle 17.30 in Duomo. Nella tradizione ambrosiana è giorno aliturgico: non si celebra la messa e non si distribuisce la Comunione
Venerdì 3 aprile, Venerdì santo, la celebrazione della Passione del Signore (alle 17.30 in Duomo con l’Arcivescovo) è la naturale continuazione dei riti del Giovedì santo, nonché il suo compimento, e trova il suo vertice nell’annuncio della morte di Cristo in croce. La narrazione degli avvenimenti evangelici riprende esattamente dal punto in cui era stata interrotta il giorno precedente e prosegue fino al momento della sepoltura del Signore.
Il Venerdì santo, nella tradizione ambrosiana, è giorno strettamente aliturgico (in Duomo inizia alle 8.15, con l’Ufficio delle Letture, Lodi e Ora Terza, presieduto dall’Arcivescovo): non solo infatti non si celebra la Messa, ma, a differenza del rito romano, neppure viene distribuita la Comunione eucaristica, per sottolineare che l’atto celebrativo con cui si compie la memoria liturgica della morte del Signore è proprio la solenne proclamazione della sua Passione.