Regia: George Cukor (Usa 1940)
Interpreti: Katharine Hepbum, Cary Grant, James Stewart, Ruth Hussey, John Howard, Roland Young, John Halliday
Distribuzione: Lab 80
Durata: 112′ (b/n)
Supporto: 35 mm; Dvd; Vhs
Filadelfìa, 1930: dopo aver divorziato da un giovanotto del suo ambiente (Grant), l’ereditiera Tracy Lord (Hepbum) decide di risposarsi con un noioso politico (Howard), ma un reporter (Stewart) la doma e la riconduce al marito ancora innamorato. Un classico della commedia sofisticata, tratto dalla pièce omonima che Philip Barry aveva scritto per la Hephum.
Gli elementi tipici del genere ci sono tutti (l’eccentricità dei ricchi, gli andirivieni amorosi e la salvaguardia della coppia, i dialoghi frizzanti, il ritmo spedito con divagazioni slapstick), ma ciò che rende speciale il film è l’inimitabile stile di Cukor, elegantissimo, discreto, ma pieno di tensioni sotterranee. Quanto ai risvolti sociali, il regista non mette in scena un vero e proprio conflitto di classe, ma il suo atteggiamento verso il bei mondo di Filadelfìa è scettico e critico. Oscar alla sceneggiatura (Donaid Ogden Stewart; ma collaborò, non accreditato; anche Christopher Isherwood) e al miglior attore protagonista James Stewart). La Hepbum (che non fu mai così sexy) si aggiudicò il premio dei critici newyorchesi come miglior attrice dell’anno, ma certe espressioni di Cary Grant sono inarrivabili. Joseph Leo Mankiewicz fu il produttore esecutivo. Il remalte del 1956 (Alta società) è godibile ma non all’altezza del modello.
Paolo Mereghetti
Dizionario dei Film