Redazione
Kinshasa, 24 ottobre 2007
Carissimi,
sono stato un po’ assente in questi tempi, ma abbiamo vissuto dei momenti eccezionali. Il 23 settembre abbiamo ceduto la direzione della parrocchia di S. Mbaga dove mi trovavo da sette anni con la mia comunità. La decisione era pensata da tempo, ma volevamo preparare il passaggio con un certo respiro e assieme alla gente. Senonché le trattative tra il nostro provinciale e i vescovi (il Cardinale era deceduto e resta il Vicario episcopale) sono continuate con alterne vicende e fino all’ultimo non si sapeva bene quali erano i termini di tempo per il passaggio.
Quando il vescovo ha nominato il nuovo parroco, si è saputo attraverso il sito della diocesi, rimaneva poco meno di un mese. La popolazione è rimasta molto male e non voleva accettare la decisione. Allora abbiamo dovuto lavorare molto per spiegare la situazione e aiutare i nostri cristiani ad accettare un avvenimento che per noi missionari fa parte della nostra realtà: lavoriamo per partire! Comunque le cose sono andate bene e la messa del 23 settembre è stata bellissima e molto commovente.
Un’esperienza che si chiude e per me un’altra che si apre. Dal 27 settembre sono in un’altra missione a 22 chilometri dalla prima, più in periferia, al di là dell’aeroporto: Bibwa. È una zona in via di popolamento, fenomeno che diventa sempre più rapido: ogni settimana alla messa della domenica arrivano famiglie nuove, la maggior parte spinte dalla povertà e dall’impossibilità di vivere e pagare l’affitto nei quartieri dove erano prima. Degli otto milioni attuali, si calcola che nel 2010 saranno venti e la maggior parte dalla nostra parte. Corrente elettrica per ora non ce n’è e l’acqua è data da varie pompe manuali installate dalla parrocchia recentemente e gestite da un comitato. Funziona a pannelli solari (male) e col generatore (che consuma tanto). In compenso quando il generatore è acceso ho la possibilità utilizzare il Pc e internet in casa.
Il 30 settembre si è fatto il cosiddetto "ingresso" assieme a un giovane comboniano messicano appena ordinato. Siamo in tre e vedremo come preparare un piano pastorale per la situazione che viviamo. In questi giorni sto incontrando i vari gruppi per rendermi conto della realtà pastorale. Ci sono anche due succursali a dieci e a otto chilometri. Le strade sono di sabbia e il grosso pericolo è l’erosione anche perchè una popolazione sempre crescente taglia tutto senza misericordia e strappa anche le radici degli arbusti per preparare i campi. Quando la pioggia arriva è torrenziale: si vedono i canaloni scavarsi, … e addio "preservazione del creato!"
Per ora vi lascio, e mi scuso ancora per il lungo silenzio. Abbiate pazienza, ma sappiate che non vi dimentico!!!. Pregate per me nella nuova situazione.
Che Dio me la mandi buona!
Un abbraccio a tutti.
p. Tullio Donati