La testimonianza di don Luca Andreini, responsabile della Comunità pastorale Beato Paolo VI a Paderno Dugnano

di Cristina CONTI

Don Luca Andreini
Don Luca Andreini

Camminare insieme in comunione. Vivere uniti una realtà stimolante, fatta di soddisfazioni e di difficoltà. Don Luca Andreini, responsabile della Comunità pastorale Beato Paolo VI, una delle tre presenti a Paderno Dugnano, descrive così la sua esperienza di prete in questo Decanato.

«Sono qui da un anno e trovo molto stimolante essere in una Comunità pastorale formata da tre parrocchie con storie e vissuti particolari. La vera sfida è la comunione, vivere insieme la vita pastorale», racconta. Un ambiente fatto di laici, preti, parrocchie con una fisionomia propria, ma che condividono le medesime situazioni e le stesse difficoltà. «Sono molto contento soprattutto del dialogo che c’è tra noi preti, che condividiamo la guida di questa Comunità», aggiunge. Riuscire ad annunciare il Vangelo in una società in continuo cambiamento, affrontare giorno dopo giorno nuovi avvenimenti e fenomeni globali, imparare a conviverci… «La vera difficoltà è quella di entrare nel “pensiero di Cristo”. Per questo è necessario compiere un vero e proprio cambiamento di mentalità», precisa.

E così ogni giorno si sperimenta la fatica di trovare un buon motivo per uscire da usi e abitudini consolidati. «Dobbiamo essere luce e lievito per questo mondo e dunque trovare nel pensiero di Gesù lo stimolo per cambiare e rinnovarci», continua don Andreini. È facile, soprattutto quando alcune iniziative sono consolidate, adagiarsi su quello che c’è. Così come è più semplice tenere per sé le proprie ricchezze, materiali e spirituali, anziché pensarsi in missione, pronti a donare e a mettere in comune con gli altri quello che si possiede. Solo cercando di essere un segno di comunione è possibile venire incontro alle esigenze degli altri.

«Dobbiamo essere strumenti di carità per i bisogni che incrociamo. Anche se non sempre abbiamo la forza di rispondere a tutti, se viviamo in comunione siamo un segno di aiuto per chi incontriamo, sperimentiamo di vivere davvero una vita cristiana», conclude don Andreini.

 

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