Una lettera ai presbiteri del vicario generale monsignor Mario Delpini: «I soldi sono l’espressione del prenderci cura gli uni degli altri»
Le offerte raccolte durante le celebrazioni del Giovedì Santo – la Santa Messa Crismale con i sacerdoti ambrosiani in Duomo e le Sante Messe in Coena Domini in Duomo e in programma in Diocesi – saranno destinate a favore della Fondazione Opera Aiuto Fraterno.
«In un contesto segnato dall’individualismo noi vogliamo essere un segno di comunione nel nostro “essere presbiterio” – scrive il Vicario generale monsignor Mario Delpini nella lettera ai presbiteri della Chiesa di Milano in preparazione alla Santa Messa Crismale 2017 -. Mentre viene apprezzato il decisionismo, noi cerchiamo vie di sinodalità, nel grigiore del pessimismo sfiduciato sul futuro noi annunciamo il Regno di Dio e la sua giustizia, in un mondo di vite parcheggiate noi continuiamo la nostra corsa per portare a compimento la nostra vocazione e incoraggiare tutto il popolo di Dio a vivere una vita santa, lieta, dedicata al bene. E mentre si può parlare di tutto eccetto che dei propri soldi e di come si usano – continua Delpini -, noi parliamo anche di soldi così come si è fatto nel Consiglio presbiterale diocesano di febbraio: la condizione rassicurante e, in un certo senso, privilegiata in cui ci troviamo invece di tranquillizzarci ci inquieta e ci interroga. E perciò utilizziamo i soldi non come la garanzia più desiderabile per un benessere rassicurante, ma come un’espressione del prenderci cura gli uni degli altri: mettiamo insieme i nostri soldi in un principio di cassa comune che chiamiamo “fondazione aiuto fraterno”. La garanzia per il nostro futuro sulla terra, infatti, non è il capitale accumulato in una banca, ma la fraternità su cui possiamo contare nel momento del bisogno. Ecco perché la colletta della Messa Crismale a favore della Fondazione Opera Aiuto Fraterno – conclude il Vicario generale – è un segno che desidero raccomandare ancora e, nel suo piccolo, un “gesto profetico”».
L’Opera Aiuto Fraterno (Oaf), nata come Associazione nel 1946 per iniziativa del beato cardinale Ildefonso Schuster, è stata trasformata in Fondazione nel 1996 dal cardinale Carlo Maria Martini. Mentre si annunciava in quegli anni l’aumento numerico dei sacerdoti anziani, Martini riteneva utile rafforzare le condizioni di sostegno e attenzione al presbiterio ambrosiano, affidandone la cura alla Fondazione. Nel 2005 il cardinale Dionigi Tettamanzi sanciva, con un apposito decreto, la prassi di donare interamente all’Oaf il ricavato della colletta della liturgia in Coena Domini del Giovedì Santo, celebrata in ogni chiesa della Diocesi. Nel corso degli anni, l’attenzione della Fondazione al clero anziano o in condizioni di salute precaria si è consolidata e ampliata. È tenuto in rilievo anzitutto il rapporto personale con ciascun presbitero attraverso visite al domicilio. Informazioni sulle opportunità e i servizi a disposizione dei sacerdoti sono descritti abitualmente negli incontri di Decanato.
Oltre alle offerte delle comunità parrocchiali e del clero, raccolte in occasione del Giovedì Santo, il sostegno economico può pervenire alla Fondazione anche nei seguenti modi: – presso l’Ufficio Cassa della Curia specificando «Fondazione Opera Aiuto Fraterno»; – attraverso bonifico bancario sul conto corrente intestato a: «Fondazione Opera Aiuto Fraterno», Banca d’appoggio «Credito Valtellinese» – Agenzia 1 di Milano – Via Larga, 7 – Iban: IT 75L 05216 01631 0000 000 63103.
Informazioni: tel. 02.8556372.