Alle 21, nella chiesa parrocchiale di Cristo Re a Sovico, l’Arcivescovo incontra i fedeli del Decanato, impegnato nel consolidamento delle Comunità pastorali che impone l’abbandono di schemi tradizionali. Ne parla il decano don Tiziano Vimercati

di Veronica TODARO

Sovico_Cristo Re

Martedì 25 ottobre il cardinale Angelo Scola sarà in Visita pastorale nel Decanato di Lissone. A riceverlo il decano don Tiziano Vimercati, che alle 21 introdurrà l’incontro nella chiesa parrocchiale di Cristo Re a Sovico.

«Il Decanato di Lissone è formato da due Comunità pastorali (Santa Teresa Benedetta della Croce, che comprende le sei parrocchie della città di Lissone, e Maria Vergine Madre dell’Ascolto, che comprende quelle di Biassono, Macherio e Sovico) e due parrocchie singole, Vedano e Bareggia – spiega il Decano -. Gli abitanti si aggirano attorno agli 80 mila, più della metà dei quali nella sola Lissone. Le dimensioni del Decanato, non eccessive e non minimali, permettono un clima di conoscenza e anche di collaborazione». I sacerdoti che operano sul territorio sono 24, di cui 5 anziani ultraottantenni residenti. Cinque di questi 24 sacerdoti alla Congregazione dei Padri Betharramiti; sono presenti anche alcune comunità religiose femminili (suore di Maria Bambina, suore Misericordine e suore Infermiere di San Carlo a Lissone, suore Ancelle della Carità a Sovico e le peruviane suore Misioneras de Jesus Sacramentado y de Maria Santisima a Vedano). A Lissone c’è inoltre una comunità di Memores Domini.

«Dal 2008 – prosegue il decano – le parrocchie hanno iniziato a unirsi in Comunità pastorali e questo ci ha portato a sperimentare la bellezza di un cammino comune, ma anche la fatica di uscire da schemi consolidati per affrontare nuovi percorsi. È stato ed è ancora grande l’impegno per realizzare le comunità pastorali. La nostra gente ha alle spalle una forte tradizione, una vita di Chiesa molto forte, parrocchie che hanno segnato la storia della città e dei paesi. Però sperimentiamo anche il rischio che tutto questo possa diventare un peso che ci chiude a nuovi cammini, nell’illusione e nella speranza che ritorni un passato ormai non più proponibile. Anche qui in Brianza non si può vivere di rendita, ma occorre pensare a come essere oggi fedeli alla testimonianza del vangelo». E ancora: «Il volto delle nostre Comunità sta lentamente cambiando. Negli ambiti dove più siamo riusciti a superare i confini parrocchiali abbiamo sperimentato la bellezza di nuovi orizzonti, di un respiro più ampio, di una azione più incisiva. Con anche però le fatiche di chi vorrebbe non perdere niente di ciò che “si faceva” e di come “si faceva”. La Comunità di Lissone – raggruppando tutte le parrocchie cittadine, generate dalla Chiesa prepositurale in tempi recenti – si presenta in modo abbastanza omogeneo, facilitata nel sentirsi un’unica comunità». Quella di Biassono, Macherio e Sovico, invece, è formata da tre comunità con una storia secolare alle spalle, con forti tradizioni ancora oggi sentite e abbastanza vissute: «Questo forse comporta un cammino più lungo per arrivare alla consapevolezza di appartenere alla stessa comunità». La parrocchia di Vedano, dopo un tentativo di unione con la comunità pastorale di Monza, continua a essere autonoma. Anche la parrocchia della Bareggia non è in comunità, ma la pastorale giovanile è da alcuni anni in collaborazione con Lissone.

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