Redazione

La Chiesa mongola negli ultimi anni, grazie all’arrivo di nuovi missionari, ha avviato alcune attività caritative.
Dal 1994, per esempio, alcuni missionari si occupano dei bambini di strada. Inizialmente ci si limitava ad andare a trovare questi bambini nei luoghi dove abitualmente vivono.

Dal 1996 è nato un Centro per i bambini di strada, nel quale possono trovare cibo, vestiti, un medico. Attualmente 120 bambini sono ospiti fissi del Centro e con loro è stato possibile iniziare un percorso di reinserimento nel nucleo famigliare, nei casi in cui ciò è possibile, oppure si è avviato un percorso educativo che possa renderli persone autonome e responsabili.

Un altro grave problema in Mongolia è che molti bambini non frequantano la scuola perché troppo poveri. Troppo poveri per vestirsi adeguatamente, troppo poveri per comprare libri e quaderni e, a volte, troppo poveri per comprare da mangiare.

Di fronte a questa situazione, alcune suore hanno avviato quattro mini scuole e 3 "giardini per bambini" possono trovare non solo cibo e all’occorrenza vestiti, ma anche un’istruzione.
L’obiettivo è che possano rientrare nel sistema scolastico mongolo, ma ciò può avvenire solo se gli si permette di recuperare gli anni di scuola che non hanno frequentato.

I missionari sono inoltre impegnati, in collaborazione con le autorità locali, in un progetto di inserimento nelle scuole dei bambini disabili e nell’assistenza dei minori rinchiusi nel locale carcere minorile.

Infine, le tre parrocchie della capitale offrono ai giovani corsi di lingua e di informatica e altre attività ludico didattiche.

Molteplici anche le attività pastorali.
Della più recente ne ha dato notizia anche l’agenzia di stampa Asianews: in un dispaccio si legge che «il Centro Antoine Mostaert della Congregazione del Cuore Immacolato di Maria, a Unlaanbaatar, ha pubblicato il primo catechismo e libro di preghiere scritto in lingua mongola moderna» .

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