È quello proposto dall'Associazione Nocetum attraverso il Parco della Vettabbia alle porte della metropoli, lungo un itinerario che tocca le celebri abbazie di Chiaravalle e Viboldone, alla riscoperta anche di piccoli e sconosciuti tesori artistici. A settembre l'inaugurazione "ufficiale" con un pellegrinaggio diocesano.

di Luca FRIGERIO

Nocetum

Una fascia di secolari abbazie abbraccia a meridione la metropoli milanese, oggi come nell’età medievale. Ma c’è anche un percorso che dal cuore stesso della città la attraversa, proseguendo poi ancora più a sud in un paesaggio ricco di valori ambientali, artistici e naturalistici che neanche la disordinata espansione urbanistica di questi decenni è riuscita a cancellare. È quello che attraversa la Valle dei Monaci, terra a vocazione agricola, amorevolmente e intelligentemente gestita da generazioni di religiosi all’eco dell’Ora et Labora. Terra finalmente da riscoprire, nei segni del sacro e del bello.

La proposta è quella di un nuovo, antichissimo “Cammino dei Monaci”, appunto. Un itinerario fra arte, fede e natura che da Milano si snoda verso Melegnano, passando per Nosedo e avendo i suoi punti focali nell’abbazia di Chiaravalle e in quella di Viboldone: come dire, due dei centri spirituali e culturali più importanti non solo della diocesi ambrosiana, ma dell’intero territorio lombardo. Ripercorrendo, cioè, un tracciato già di epoca romana e che nel medioevo fu la strada dei pellegrini che si incamminavano verso Roma. Sempre costeggiando la storica roggia della Vettabbia, vera e propria via d’acqua privilegiata e fonte primaria di approvigionamento idrico per l’intera zona.

L’idea di ripristinare questo particolare “cammino” nasce da un articolato progetto per una nuova valorizzazione della Valle dei Monaci stessa, a cui l’Associazione Nocetum sta lavorando da tempo in collaborazione con enti, istituzioni e università milanesi e con il sostegno della Arcidiocesi di Milano. Presentato nei giorni scorsi alla Borsa internazionale del turismo, il “Cammino dei Monaci” verrà quindi inaugurato ufficialmente nel prossimo settembre, in occasione della Festa del Creato, con «un pellegrinaggio che sarà rivolto non solo ai credenti, ma aperto anche ad altre sensibilità – come spiega don Massimo Pavanello, responsabile dell’Ufficio per la Pastorale del turismo della Diocesi -. Sarà un’occasione concreta, insomma, per coniugare la spiritualità tipica del contesto monacale con l’attenzione all’ambiente, di cui varie anime della città sentono sempre più l’esigenza».

Nocetum, il cui nome rimanda alla presenza un tempo di un bosco di noci, è oggi un luogo di accoglienza, condivisione e spiritualità. Attorno alla chiesa dei Santi Giacomo e Filippo, infatti, è nata una comunità animata da laici e consacrati che si occupa di integrazione sociale e sostegno alle persone in difficoltà, svolgendo anche un ruolo importante per la salvaguardia dell’ambiente circostante. «Ma il nostro obiettivo non è quello di creare isole felici – sottolinea Gloria Mari, responsabile del progetto “Valle dei Monaci” -, quanto quello di lavorare insieme per promuovere percorsi comuni e condividere le responsabilità. E, così facendo, rendere vivo questo territorio, ricco di bellezze ancora troppo poco conosciute».

Proprio l’antico insediamento di Nosedo, del resto, ha vissuto episodi storici particolarmente significativi in fatto di “accoglienza”: qui, infatti, dovettero già trovare rifugio gruppi di primi cristiani al tempo delle persecuzioni; qui, secondo la tradizione, fu sepolto il vescovo Onorato negli anni dell’occupazione longobarda; qui, ancora, si radunarono folle di profughi milanesi in seguito alla distruzione della città da parte del Barbarossa, nel 1162. Poi venne lo sviluppo come grangia laboriosa della grande abbazia di Chiaravalle, fondata in questa plaga dopo il passaggio a Milano dello stesso san Bernardo, che, rifiutata per umiltà la carica di vescovo, volle però insediare in terra ambrosiana una nuova comunità di monaci cistercensi.

E se il patrimonio artistico e religioso all’ombra della Ciribiciaccola è certamente ben noto e studiato per la sua straordinaria importanza, questo ritrovato “Cammino dei Monaci” sarà l’occasione per riscoprire anche tesori “minori”, gemme di inaspettata bellezza da conoscere e valorizzare. Come la stessa chiesa dei Santi Giacomo e Filippo a Nocetum, appunto, che presenta un raro ciclo di affreschi trecenteschi, frammentario ma di alta qualità, affine proprio alle pitture di Chiaravalle e che presto sarà oggetto di una nuova campagna di restauri.

Sì, un territorio dalle antiche origini torna a vivere per Milano. E non solo.

Da Nocetum un libro e tante iniziative
La Valle dei Monaci è anche il titolo di un bel volume realizzato dall’Associazione Nocetum sul territorio del Parco della Vettabbia a sud di Milano. L’opera, ricca di informazioni e immagini, frutto della ricerca storica-artistica di vari studiosi degli atenei milanesi, è stata pubblicato con il sostegno della Fondazione Telecom Italia, nell’ambito di un bando sulla valorizzazione dei beni culturali invisibili.

All’interno del progetto La Valle dei Monaci, inoltre, vengono organizzati percorsi didattico-educativi per scuole e gruppi. Per richiedere il libro e per informazioni sul Cammino dei Monaci ci si può rivolgere direttamente a Nocetum: tel. 02.55230575; info@nocetum.it ; www.valledeimonaci.org

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