La Messa “in coena Domini”, che l'Arcivescovo presiede in Duomo alle 17.30, ricorda l'istituzione dell'Eucarestia. Il rito che precede la Messa riguarderà quest'anno 12 tra italiani e stranieri. Si apre il Triduo pasquale

Messa in coena Domini

Giovedì 2 aprile, alle 17.30, in Duomo, l’Arcivescovo presiede la Santa Messa in Coena Domini e il rito della lavanda dei piedi, che commemora il primo atto della Passione del Signore, con l’istituzione dell’Eucarestia: si apre il Triduo pasquale.

Il rito della «lavanda dei piedi», collocato prima della Messa, esprime l’obbedienza al mandato del servizio fraterno e la richiesta di «purificare i cuori» dalla colpa prima di accedere ai giorni più santi dell’anno. Nell’anno speciale per la vita consacrata voluto da papa Francesco, in questa occasione toccherà a 12 persone, italiane e straniere,che hanno scelto di donare la propria esistenza al Signore appunto nella vita consacrata.

Si avvia così la riproposizione della passione di Gesù, seguendo il racconto dell’evangelista Matteo, a cominciare dall’ultima cena con i discepoli e fino al rinnegamento di Pietro. Il rinnovarsi misterico dell’ultima cena raggiunge il culmine nella comunione eucaristica al corpo e al sangue del Signore, offerti all’assemblea sotto le specie del pane e del vino. Al termine l’Eucaristia verrà solennemente riposta per l’adorazione dei fedeli nella cappella del transetto settentrionale.

 

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