L'Arcivescovo la concelebra in Duomo alle 9.30 con i preti ambrosiani: la sua omelia è specificamente dedicata al tema del sacerdozio. Vengono benedetti gli Oli santi donati al Cardinale durante il pellegrinaggio in Terra Santa
Il 2 aprile, Giovedì santo, alle ore 9.30 in Duomo l’Arcivescovo, cardinale Angelo Scola, presiede la Santa Messa Crismale, concelebrata con il clero diocesano. Sarà l’unica celebrazione eucaristica per tutta la Diocesi. La Cattedrale si trasforma così nel centro liturgico di tutta la Chiesa ambrosiana.
Tutti i preti ambrosiani sono invitati a questa celebrazione, una delle più importanti e solenni di tutto l’anno liturgico, nella quale l’omelia è specificamente dedicata al tema del sacerdozio. L’unità del presbiterio con il vescovo si manifesta con particolare evidenza dopo l’omelia, nella rinnovazione delle promesse sacerdotali. Dicendo insieme ad alta voce «Lo voglio», alle domande dell’Arcivescovo, i preti presenti proclamano la bellezza del sacerdozio ordinato.
«La risposta corale alle domande del Vescovo – sottolineava il cardinale Angelo Scola in un’omelia durante una scorsa Messa Crismale – esprimerà la libera volontà di far della nostra vita solo una testimonianza di fede e di amore. E la Chiesa, madre premurosa e realista, a suggello del nostro sì, farà pregare i suoi figli per i propri ministri: solo la grazia, infatti, può portare a compimento il nostro proposito!».
Nella Messa Crismale vengono benedetti gli Oli santi del Crisma, dei Catecumeni e degli Infermi, che saranno poi recati in tutte le parrocchie della Diocesi per la celebrazione dei sacramenti. Quest’anno gli Oli santi sono quelli donati all’Arcivescovo dai frati minori della Custodia di Terra Santa al termine della Messa celebrata nella Basilica del Getsemani, durante il pellegrinaggio diocesano di fine 2014. Un dono preziosissimo e altamente simbolico, dato che si tratta dell’olio prodotto con i frutti degli ulivi millenari del Getsemani.
Prima di consacrare il Crisma, si è conservata la tradizione di infondere nell’olio balsami e aromi; l’Arcivescovo, inoltre, compie anche l’antico rito dell’insufflatio, soffiando sull’olio da consacrare: pare che originariamente questo gesto avesse un significato simile a quello degli esorcismi.