«Ma c’è ancora grande richiesta», come puntualizza Luciano Gualzetti, vicedirettore di Caritas Ambrosiana. E ritorna anche chi ha già ricevuto contributi
«Abbiamo aiutato più di 4 mila famiglie e le richieste non accennano a diminuire». Così Luciano Gualzetti, vicedirettore di Caritas Ambrosiana, sintetizza la situazione attuale del Fondo Famiglia-Lavoro.
Al 15 luglio sono stati raccolti oltre 8 milioni e mezzo di euro: di questi, 8 milioni e 300 mila sono già stati distribuiti a 4.200 nuclei familiari. «Questi numeri – prosegue Gualzetti – sono destinati a crescere: abbiamo la sensazione che la crisi economica stia continuando a colpire diversi strati sociali della popolazione». Ne è prova il ritorno alla Caritas di chi ha già beneficiato del Fondo. «Sta aumentando il numero delle famiglie che torna a chiederci aiuto una volta terminati i mesi di erogazione dei contributi», precisa il vicedirettore. Ciò significa, aggiunge, «che prosegue l’impoverimento dei lavoratori e che la cassa integrazione (quando c’è) non basta». Soprattutto, sostiene, «siamo lontani da risolvere il dilemma che è la base e la causa dei problemi delle famiglie: la mancanza di lavoro».
Il periodo estivo segnerà probabilmente un rallentamento dell’attività dei Centri d’ascolto, primo punto di contatto per le persone bisognose e luogo da cui partono le richieste che poi confluiscono a Milano in via San Bernardino. Lì, in Caritas, prosegue il lavoro: «Abbiamo 700 schede che attendono di essere vagliate – conclude Gualzetti -: ciascuna corrisponde a una famiglia in crisi. Ma soprattutto aspettiamo nuove offerte: al momento abbiamo in cassa meno di 200 mila euro. Troppo pochi per soddisfare la grande richiesta di aiuto che arriva da tutta la diocesi».