Nata un’Associazione che nella struttura di Greco proporrà incontri, conferenze, musica e teatro «per promuovere e valorizzare la cultura dell’inclusione sociale», spiega il parroco don Giuliano Savina. Primo appuntamento sabato 24 ottobre con lo spettacolo “La cena degli ultimi”

di Cristina CONTI

Refettorio ambrosiano

Aiutare i poveri concretamente e dare loro l’occasione di integrarsi nella società. Questo l’obiettivo dell’Associazione Refettorio Ambrosiano che, nella mensa per i più bisognosi nata nel quartiere periferico di Greco dalla collaborazione tra Caritas Ambrosiana, lo chef Massimo Bottura e il curatore del Padiglione Zero di Expo Davide Rampello, proporrà una serie di incontri e conferenze, ma anche concerti, spettacoli teatrali e momenti letterari.

Un’occasione che permetterà al quartiere e alla città di riflettere, anche dopo Expo, sul valore del cibo e sugli sprechi da evitare. «L’Associazione ha l’ambizione di rendere il Refettorio un luogo di creatività e uno spazio dove poter sognare – spiega don Giuliano Savina, parroco di Greco e presidente dell’Associazione -. Ci ispiriamo ai valori di accoglienza, ospitalità e dialogo tra culture. Partiremo con eventi legati ai temi di Expo nell’ottica della salvaguardia del Creato, come ci richiama papa Francesco. Ma offriremo a questo quartiere di periferia, e a tutta la città, tante occasioni di incontro e riflessione attraverso le varie forme d’arte».

Le iniziative sono curate e organizzate dai volontari, avranno come primi interlocutori gli ospiti stessi del Refettorio e prevedono il loro coinvolgimento diretto durante le serate e la raccolta di fondi da destinare alla Caritas. «Il nostro auspicio – aggiunge don Savina – è diventare per Milano un nuovo punto di riferimento dove promuovere e valorizzare la cultura dell’inclusione sociale e di farlo con un’attenzione a tutte le fasce di età, dalle famiglie agli anziani, dai giovani alle scuole. Partendo dagli utenti stessi».

Il primo appuntamento è per sabato 24 ottobre alle 21 e riporterà il Refettorio alle sue origini di teatro, perché andrà in scena lo spettacolo La cena degli ultimi, messo in scena dal Teatro Officina.

Ma in programma ci sono molte altre iniziative. Il 7 novembre si terrà il secondo appuntamento, un incontro sul rapporto tra cibo, alimentazione e Alzheimer, dal titolo “Invecchiare a tavola”. Interverranno tre esperti: Alessandro Prelle, direttore del Dipartimento Cardiocerebrovascolare dell’Ospedale Maggiore di Crema, che parlerà dell’invecchiamento cerebrale nel terzo millennio; Clara Granatieri, medico chirurgo, esperta di omotossicologia e vicepresidente dell’Associazione Medica Italiana Kousmine, che interverrà sul tema delle scelte alimentari; Patrizia Spadin, presidente dell’Aima (Associazione Italiana Malati di Alzheimer), che terrà una relazione dal titolo “A tavola con la demenza”.

In occasione dell’Anno della Misericordia, ci sarà poi anche un’iniziativa, “Prendi il libro e mangia!”, dedicata alle Sette opere di Misericordia corporale e spirituale. Anticipa don Savina: «In quindici domeniche successive cercheremo di declinare le diverse opere, ascoltando insieme mentre si mangia (come si fa nei monasteri) letture tratte da testi proposti da ospiti diversi, come don Claudio Burgio (“Visitare i carcerati”), monsignor Franco Buzzi (“Consigliare i dubbiosi”), Livia Pomodoro (“Dare da mangiare agli affamati”), il vescovo Renato Corti (“Ammonire i peccatori”) e Gemma Capra Calabresi (“Perdonare le offese”)».

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