Parla la mamma di uno dei ragazzi che frequenterà la Comunità seminaristica adolescenti di Parabiago: «Anche se seguono questo cammino, continuano a essere integrati nella loro comunità, a frequentare la loro scuola, ad avere il loro gruppo di amicizie»
di Cristina CONTI
Ragazzi disponibili ad aiutare gli altri, che non si tirano mai indietro per dare una mano in oratorio. Persone normali, che affrontano le scelte della vita in modo serio. Questo l’identikit di chi parteciperà alla Comunità seminaristica adolescenti. «Oggi sono pochi i ragazzi che si mettono a disposizione e si impegnano per la comunità», spiega la mamma di uno dei partecipanti.
La decisione di aderire alla proposta è maturata un po’ per volta. A Parabiago esisteva già un Centro vocazionale per preadolescenti. Giunti ormai alla terza media, i ragazzi che lo frequentavano hanno poi deciso di rimanere e di fare attività di animatori per gli altri, organizzando momenti di intensa spiritualità nel corso dell’anno. Adesso il percorso diventerà più articolato. «È stato mio figlio a decidere di partecipare – aggiunge la madre -. Vedo che è contento e sereno, una constatazione comune anche ai genitori degli altri ragazzi che partecipano a questa iniziativa».
Una crescita graduale che le famiglie vedono bene perché hanno capito che è un valore aggiunto al cammino spirituale e umano dei propri figli. Alla mattina vanno a scuola, come tutti gli adolescenti; nel pomeriggio c’è lo studio e poi si partecipa a un momento di preghiera insieme. «Mi sembra bello che ci sia la possibilità di accompagnare i ragazzi nella loro realtà quotidiana. Anche se seguono questo cammino, infatti, continuano a essere integrati nella loro comunità, a frequentare la loro scuola, ad avere il loro gruppo di amicizie», conclude la mamma. Al termine del percorso, poi, ognuno è libero di fare la propria scelta. Ma l’esperienza spirituale e umana vissuta rimarrà per sempre parte del proprio bagaglio esistenziale.