Alle 10.30 in Santa Maria Annunciata in Camposanto la benedizione degli ulivi, seguita dal corteo fino al Duomo, dove il cardinale Scola presiederà il Pontificale. Diretta tv e web
Domenica 20 marzo, con la Domenica delle Palme, si apre la Settimana santa, detta «autentica» in rito ambrosiano. Il solenne Pontificale presieduto in Duomo dal cardinale Angelo Scola sarà preceduto dalla processione guidata dallo stesso Arcivescovo, accompagnato dai Canonici del Capitolo metropolitano, dagli Ordini cavallereschi e dai fedeli: tutti sono invitati e in particolare sono attesi, come lo scorso anno, centinaia di ragazzi e genitori delle scuole paritarie «La Zolla» di Milano.
La celebrazione si aprirà alle 10.30 presso la chiesa di Santa Maria Annunciata in Camposanto (alle spalle dell’abside della Cattedrale), con la benedizione degli ulivi e delle palme. Il corteo accederà poi nella navata centrale entrando da piazza Duomo.
Nella sua omelia del 2015 il cardinale Scola aveva spiegato il senso di questo gesto antico che affonda le proprie radici nella Chiesa primitiva di Gerusalemme: «La domenica precedente alla Pasqua i fedeli si radunavano sul Monte degli Ulivi dove cantavano inni, antifone e veniva letta la Sacra Scrittura. Poi la processione si metteva in cammino verso la città. Gesù sale a Gerusalemme inoltrandosi nella tappa finale del suo pellegrinaggio sulla terra. Anche noi ci inoltriamo con Lui, Lo vogliamo accompagnare, come abbiamo fatto con la processione, nei misteri di questa Settimana santa». E Scola indicava lo «stile» con cui vivere questo tempo: «Celebrare i giorni della passione, morte e risurrezione di Gesù significa riconoscere che il criterio della nostra vita è quest’Uomo, il Crocifisso Risorto, che abita sacramentalmente con noi e ci viene quotidianamente incontro. La Chiesa madre e maestra ci ripropone ogni anno, attraverso la liturgia, soprattutto in questa “Settimana autentica”, i santi misteri della nostra fede, perché sa bene che per comprenderli abbiamo bisogno di essere accompagnati pazientemente ad assumerli e a verificarli nella nostra vita personale e comunitaria».