Il corteo eucaristico seguirà la Santa Messa presieduta dal cardinale Angelo Scola nel Santuario di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso. In allegato il sussidio liturgico per la celebrazione. Intervista a monsignor Magnoli. Il 6 giugno appuntamento straordinario con «Una luce nella notte» a San Lorenzo alle Colonne

di Annamaria BRACCINI

Corpus Domini

La celebrazione diocesana del Corpus Domini si terrà quest’anno giovedì 4 giugno. Alle 20 è in programma la Santa Messa presieduta dal cardinale Angelo Scola nel Santuario di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso (corso Italia 37, Milano). A seguire, la processione eucaristica guidata dall’Arcivescovo fino al Duomo. Prenderà spunto dal tema dell’Expo – «Nutrire il pianeta. Energia per la vita» – per riannunciare, attraverso letture, preghiere e canti, la forza trasformatrice dell’Eucaristia, pane al di là di ogni nutrimento terreno, cibo che alimenta l’umanità dell’uomo, educandolo alla carità.

Particolarmente invitati sono i Ministri straordinari dell’Eucaristia, i membri delle Confraternite, i gruppi liturgici parrocchiali e due membri del Consiglio pastorale di ogni parrocchia della Diocesi. Le parrocchie sono invitate a organizzare l’annuale appuntamento delle Quarantore proprio in quei giorni.

«Riscoprire la bontà e la bellezza del pane eucaristico»

L’intreccio della Solennità del “Corpus Domini”, corpo del Signore che ciba per sempre l’anima, con l’attualità dell’Expo che ha fatto del suo tema («Nutrire il pianeta, energia per la vita») una bandiera di senso e di contenuti, è sottolineato da monsignor Claudio Magnoli, responsabile del Servizio per la Pastorale liturgica: «Abbiamo scelto come titolo “Non di solo pane” in chiaro riferimento all’intitolazione stessa del Padiglione della Santa Sede, proprio per rendere evidente il rilievo che riveste la Processione Eucaristica diocesana come evento ecclesiale legato a Expo». Non a caso l’icona artistica che accompagna il sussidio è la splendida tela del Tintoretto, L’Ultima Cena, attualmente esposta nel Padiglione della Santa Sede.

«Di fatto il cibo, frutto della terra e del lavoro dell’uomo, seppure ovviamente necessario per sopravvivere, non basta alla vita – prosegue Magnoli -. È necessario che ognuno di noi riscopra la bontà e la bellezza del pane eucaristico. Infatti, nell’itinerario proposto per la Celebrazione, siamo partiti dal concetto più profondo, l’Eucaristia come cibo per la vita eterna, declinandola in “Un pane che rende presente Dio”, “Un cibo da condividere” – il pane spezzato – e “Un cibo che educa”, ossia che porta a stili di vita nuovi. Sono approfondimenti e riflessioni già presenti nel documento che la Santa Sede ha elaborato per spiegare il significato della sua partecipazione all’Esposizione e che noi rileggeremo, nelle singole soste della Processione, ascoltando la Parola di Dio, pregando e cantando insieme, approfondendo alcune Letture magisteriali, tratte da un recente Angelus di papa Francesco e dal volume Cosa nutre la vita? scritto dall’Arcivescovo in relazione ai temi di Expo».

Chi è specificamente invitato alla Processione?
Come sempre, sarà un momento corale in cui ci si ritroverà attorno all’Eucaristia, percorrendo le vie di Milano, appunto per dare un segno vivo, reale, della Chiesa che incontra l’umano. Dunque, è invitata la città, le parrocchie, e specificamente i Consigli pastorali appena rinnovati, le articolazioni ecclesiali, le Associazioni e i Movimenti. Come pure saranno presenti i Ministri straordinari dell’Eucaristia, i rappresentanti delle massime istituzioni civili locali e persone che rappresentano la società, la metropoli della cultura e del volontariato. Il mondo del laicato camminerà, seguendo il Santissimo Sacramento portato dalle mani del Cardinale, insieme a religiose, religiosi, sacerdoti e vescovi ambrosiani. Inoltre, quest’anno, un’attenzione particolare è riservata alle diverse Cappellanie straniere e Comunità etniche presenti sull’intero territorio della Chiesa ambrosiana. Integrando la loro esperienza di fede, appresa e vissuta nei Paesi di origine, con la presenza spesso molto attiva, oggi, nella nostra Diocesi, gli immigrati ben rappresentano quella Milano di domani, ma già sotto gli occhi di tutti, che il cardinale Scola spesso indica.

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