Il cardinale Sandri: «La piccola presenza cristiana in Medio Oriente ha bisogno di sentire il sostegno e la vicinanza di tutta la Chiesa»
«Il senso di comunione in Cristo, morto e risorto per noi, ci spinge a promuovere anche quest’anno l’importante iniziativa della Colletta Pro Terra Sancta, per il legame di fraternità che unisce la Chiesa universale alla Chiesa madre di Gerusalemme». Lo scrivono in una lettera a firma del cardinale Leonardo Sandri e di monsignor Cyril Vasil’, rispettivamente prefetto e segretario della Congregazione per le Chiese orientali, indirizzata a tutti i vescovi per promuovere la Colletta, all’approssimarsi della Pasqua. La lettera, diffusa il 18 marzo scorso, porta la data del 1° marzo. «Vivere oggi la fede cristiana in Medio Oriente, lo sappiamo, non è affatto facile – evidenziano Sandri e Vasil’ -. Non lo è specialmente in Iraq, in Siria e in Egitto, dove le comunità cristiane hanno fatto esperienza dell’ecumenismo del sangue e dove i singoli fedeli devono lottare ogni giorno contro la tentazione di abbandonare la propria terra o addirittura la propria fede. Non lo è nemmeno negli altri Paesi della regione, dove spesso i cristiani si trovano sottoposti a forme di oppressione e di discriminazione che minano giorno dopo giorno le loro condizioni di vita». Perciò, «tenere viva la speranza in questi contesti è davvero difficile ed è al tempo stesso importantissimo. La piccola presenza cristiana in Medio Oriente ha perciò bisogno di sentire il sostegno e la vicinanza di tutta la Chiesa».
Ancora una volta, grazie alla generosità di tutta la Chiesa, che si fa concreta e si manifesta anche nella Colletta del Venerdì Santo, «le comunità cattoliche di Terra Santa, quella latina della Diocesi patriarcale di Gerusalemme, della Custodia francescana e delle altre circoscrizioni, come quelle orientali – greco-melchita, copta, maronita, sira, caldea, armena – con le famiglie religiose e gli organismi di ogni genere, potranno a loro volta aiutare concretamente i poveri e i sofferenti di ogni etnia e di ogni fede, senza distinzione». In particolare, «le parrocchie proseguiranno il loro servizio pastorale con attenzione preferenziale per i poveri; le scuole saranno luogo di incontro tra cristiani e musulmani per preparare insieme un futuro di rispetto e di collaborazione; gli ospedali e gli ambulatori, gli ospizi e i centri di ritrovo continueranno ad accogliere i sofferenti e i bisognosi, i profughi e i rifugiati, le persone di ogni età e religione colpite dall’orrore della guerra». «Ci interpellano ogni giorno e non possiamo dimenticare i volti di migliaia di bambini e ragazzi di età scolare, scappati dalla violenza e persecuzione in Siria e in Iraq, che sono stati accolti nelle scuole cristiane dei Paesi vicini, grazie alla nostra Colletta», sottolineano Sandri e Vasil’, che ricordano: «Altro elemento importante che costituisce la vitalità della Chiesa in Terra Santa è il pellegrinaggio, iniziativa da promuovere continuamente».