Il Decanato attende la Visita pastorale dell’Arcivescovo, che incontrerà sacerdoti e fedeli nel salone dell’oratorio della parrocchia di San Vincenzo Martire a Caronno Varesino. Parla il decano don Basilio Mascetti
di Cristina CONTI
Martedì 19 aprile il cardinale Angelo Scola sarà in visita pastorale a Caronno Varesino (Varese), dove, alle 21 nel salone dell’oratorio della parrocchia di San Vincenzo Martire (via Garibaldi 9), incontrerà i fedeli del Decanato di Carnago.
«Il Decanato comprende 11 parrocchie – spiega don Basilio Mascetti, responsabile della Comunità pastorale Santa Maria Assunta di Cairate Varesino e Decano -, tra cui la nostra Comunità di Cairate, che ha al suo interno tre parrocchie dello stesso Comune. È vero, siamo una piccola realtà, ma non mancano i problemi. Avvertiamo che molta gente vive la tensione tra tradizione e modernità e, nello stesso tempo, respira un “clima” di indifferenza e di riflusso nel privato, che non favorisce la crescita della vita cristiana e di una maggiore socialità».
La crisi si è sentita molto?
Purtroppo sì. Le ditte ne hanno risentito e diverse persone hanno perso il lavoro. Fortunatamente adesso si avvertono alcuni segnali di ripresa. Come Caritas decanale abbiamo attivato il Fondo famiglia-lavoro e le commissioni Caritas continuano a sostenere diverse famiglie, italiane e straniere, in difficoltà, con generi alimentari, vestiario, mobili e anche con il pagamento delle bollette e delle spese sanitarie.
Gli immigrati sono molto presenti?
Nel secolo scorso il nostro territorio ha accolto per lavoro molte famiglie provenienti dal Veneto e dal Sud, che si sono inserite bene nelle nostre comunità. I nuovi immigrati non sono in numero eccessivo: soprattutto famiglie, molto giovani e con tanti bambini, romene, ucraine, albanesi, peruviane, marocchine e pakistane. Il dato significativo e incoraggiante è che, in estate, anche alcuni bambini di religione musulmana frequentano l’oratorio feriale e non faticano a fare amicizia con i nostri ragazzi. Il rispetto non manca ed è apprezzato l’impegno messo in campo da preti ed educatori giovani negli oratori.
Giovani: a che punto siamo?
Qui da noi, come altrove, vivono le contraddizioni del tempo presente, segnato dall’indifferenza, dalla dispersione e dall’autosufficienza. In Decanato c’è un ottimo coordinamento tra i sacerdoti impegnati nella pastorale giovanile, sia nella Comunità pastorale di Cairate, sia nell’Unità di pastorale giovanile che vede riuniti più oratori. Sono tanti i momenti proposti: ritiri di Zona e decanali, incontri diocesani, celebrazioni, giornate di formazione e di vacanza, scuola della Parola, preparazione degli oratori feriali e di feste comuni. Insomma, le proposte non mancano e chi vi partecipa può crescere sia spiritualmente, sia nella vita fraterna.
Come vi siete preparati alla Visita pastorale?
Ne abbiamo parlato tra noi sacerdoti durante gli incontri settimanali di Decanato del martedì. E abbiamo condiviso le nostre riflessioni con il Consiglio pastorale decanale e i rappresentanti delle varie commissioni. Dal confronto sono emerse alcune domande, che porremo al Cardinale.
E che cosa vi aspettate?
Chiediamo al Vescovo di aiutarci a guardare avanti con fiducia sulla via della nuova evangelizzazione. Il nostro desiderio è che possa offrirci ulteriore slancio al cammino di fede e di collaborazione fraterna che stiamo facendo.