Ogni domenica il cardinale Scola presiederà in Cattedrale le celebrazioni eucaristiche vespertine delle 17.30. Le Messe saranno animate da gruppi, associazioni o movimenti ecclesiali. Diretta tv, radio, web e twitter
Anche quest’anno, come già in quelli precedenti, durante l’Avvento – che per la Chiesa ambrosiana comincia domenica 15 novembre – il cardinale Angelo Scola presiederà la celebrazione eucaristica vespertina in Duomo nelle sei domeniche che accompagnano verso il Natale. Un appuntamento, quello delle 17.30 in cattedrale, che l’Arcivescovo rivolge a tutti i fedeli e alle persone che intendono vivere con intensità la preparazione alla nascita di Gesù. In un tempo liturgico “forte” come l’Avvento, infatti, le Messe presiedute dal Cardinale possono essere un’occasione importante anche per le persone che di solito stanno più ai margini della vita ecclesiale e di fede. Sarà un percorso a tappe, che man mano andrà ad arricchire il cammino personale di ciascuno.
Ogni domenica avrà un titolo legato al brano evangelico della domenica: il 15 novembre (I domenica), «La venuta del Signore»; il 22 novembre (II domenica), «I figli del Regno»; il 29 novembre (III domenica), «Le profezie adempiute»; il 6 dicembre (IV domenica), «L’ingresso del Messia»; il 13 dicembre (V domenica), «Il Precursore»; il 20 dicembre (VI domenica), «Divina maternità di Maria».
Già negli anni scorsi l’Arcivescovo ha esortato a vivere «il tempo privilegiato» dell’Avvento attraverso alcuni gesti concreti e con un atteggiamento di conversione del cuore: quel «cuore che magari, in modo confuso e ribelle, come talvolta vediamo nell’uomo postmoderno, è sempre in attesa di qualcosa, o meglio di Qualcuno». Il cardinale Scola aggiungeva che l’Avvento «è appunto il tempo dell’attesa di Uno in grado di rinnovare l’energia necessaria per il cammino della vita», sapendo di averla solo ricevuta e rendendo così sempre possibile il cambiamento: «La venuta del Messia ci mette in grado di guardare ogni circostanza, ogni rapporto, ogni situazione, come una via verso la riuscita dell’io che è la santità. Anche quando le nostre giornate sono appesantite da difficoltà e contraddizioni, interiori ed esteriori, che sembrano rodere le nostre forze e spegnere le nostre attese, il Signore che viene porta con sé la gioia, rendendo possibile la pace».
Ogni celebrazione sarà introdotta da un concerto organistico alle 17 come momento di elevazione spirituale. Come negli anni precedenti, a ogni domenica sarà abbinato un gruppo, un’associazione o un movimento ecclesiale in particolare, a cui sarà affidata l’animazione della Messa, quale segno di corresponsabilità e di coinvolgimento nella liturgia che renderà più sentita la partecipazione di tutti. Ecco il programma dettagliato:
15 novembre: Movimento Apostolico, Alleanza Cattolica, Azione Cattolica
22 novembre: Sant’Egidio, Legio Mariae, Rinnovamento dello Spirito
29 novembre: Comunione e liberazione, Focolari, Rinascita Cristiana
6 dicembre: Cellule parrocchiali per l’evangelizzazione, Opus Dei
20 dicembre: Agesci, Apostolato della Preghiera, Acli, Comunità di vita cristiana, Équipes Notre Dame.
Le celebrazioni saranno trasmesse in diretta da www.chiesadimilano.it, Chiesa Tv (canale 195 del digitale terrestre) e Radio Marconi. La diretta anche su Twitter@chiesadimilano. Radio Mater trasmetterà invece l’omelia del cardinale Scola in differita alle 20.30.
«Penso che la raccomandazione che l’Arcivescovo vuole indicarci sia che l’Avvento deve essere un itinerario da percorrere insieme – sottolinea monsignor Mario Delpini, Vicario generale della Diocesi -. Il tema della coralità della festa e della condivisione mi paiono idee prioritarie nella predicazione e nell’intera azione episcopale del cardinale Scola, come testimonia la sua volontà, fin dal primo anno a Milano, di presiedere la Messa nelle sei domeniche dell’Avvento ambrosiano in Duomo, rivolgendosi idealmente a tutto il popolo di Dio che si trova in Diocesi. D’altra parte, la “Cattedra” è il segno evidente della guida che garantisce l’unità in cui la Chiesa di Milano si riconosce, trasformando la Cattedrale, così, davvero nella casa di quanti vogliono ascoltare la parola del Pastore».