Nelle parole del decano don Piercarlo Fizzotti il ritratto del territorio dove l’Arcivescovo giungerà in visita pastorale, incontrando la comunità nel cineteatro Arcobaleno di Motta Visconti

di Cristina CONTI

Piercarlo Fizzotti

Giovedì 21 aprile il cardinale Angelo Scola sarà a Motta Visconti (Milano), dove, alle 21 presso il cineteatro Arcobaleno (via San Luigi Gonzaga 8), incontrerà i fedeli del Decanato di Abbiategrasso.

C’è molta attesa per l’incontro con l’Arcivescovo, come ci spiega don Piercarlo Fizzotti, responsabile della Comunità pastorale Maria Regina della Pace di Gaggiano e Decano: «In tutto siamo 28 parrocchie, due Comunità pastorali (quella di Gaggiano e San Carlo in Abbiategrasso), quattro Unità pastorali e altre parrocchie singole. Quando abbiamo saputo che l’Arcivescovo sarebbe venuto da noi abbiamo invitato le singole comunità alla preghiera e abbiamo preso in esame il decreto della visita pastorale che nel 2010 fece da noi il cardinale Dionigi Tettamanzi, cercando di mettere a fuoco a che punto siamo rispetto alle indicazioni che ci aveva dato. Abbiamo organizzato momenti di preghiera, confronto e dialogo tra i diversi gruppi e preparato la relazione per l’Arcivescovo. Durante l’incontro del 21 aprile, dopo un primo momento iniziale di canti e preghiere, porremo al Cardinale alcune domande che verteranno su temi che ci stanno particolarmente a cuore: la trasmissione della fede oggi (tra fatiche e sfide), la famiglia come soggetto dell’evangelizzazione (e dunque come superare la crisi che oggi sta attraversando), la realtà giovanile e l’incontro con le altre religioni.

Avete molte iniziative nelle vostre comunità?
Il nostro Decanato è esteso e vivace, confina con Vigevano e con Pavia, e recentemente ha registrato una forte ripresa della pastorale giovanile, con il coordinamento dei parroci e l’équipe di pastorale giovanile negli oratori che si ritrovano per dar vita a proposte mirate, tra cui, per esempio, la Scuola della Parola per i giovani. Certo, le fatiche del cammino non mancano, ma i preti sono disponibili e i laici motivati. Stiamo facendo molto anche per le famiglie, sebbene non tutte le parrocchie abbiano ancora un gruppo dedicato. Alcuni nuclei familiari sono molto impegnati nell’iniziazione cristiana e nelle attività per i fidanzati. Talvolta si sperimentano anche qui fatiche, come la chiusura quando si chiede dei problemi quotidiani e la difficoltà a trovare la giusta grammatica per parlare di Dio e del Vangelo con la nostra gente. La parrocchia è comunque un punto di riferimento forte e credibile per il laico.

Ci sono famiglie in difficoltà economica?
La crisi economica si è sentita molto e molti datori di lavoro non riescono ad andare avanti per mancanza di commissioni. La Caritas e i Centri d’ascolto delle parrocchie hanno una buona rete che ha permesso di venire incontro alle famiglie bisognose non solo straniere, ma anche italiane. È bello vedere che le Caritas collaborano con i Servizi Sociali del Comune. Gli immigrati sono abbastanza presenti e, oltre alle iniziative della Caritas e dei Centri d’ascolto, partecipano all’oratorio e al doposcuola con una bellissima integrazione, quasi condividessero il nostro modello di vita.”

Quali le sfide per il futuro?
Innanzitutto abbiamo molta gratitudine verso il Cardinale per quello che sta facendo: è positivo che il pastore voglia incontrare il suo gregge. Sarà sicuramente un momento di ascolto che rafforzerà la fede e il cammino pastorale. Chiediamo al Cardinale di aiutarci a prendere in mano il bagaglio di fede che abbiamo ereditato dai nostri padri, per trasmetterlo e rilanciarlo alle nuove generazioni. Il nostro è un Decanato esteso, in cui c’è molto lavoro, ma anche molta disponibilità e corresponsabilità. Vorremmo che il Cardinale ci aiutasse a far sì che la fede fondata sulla tradizione diventi una fede più convinta e incisiva per le nuove generazioni: nuove forme di apertura, nuove mete che possano, con gioia e freschezza, aiutarci a riformare la nostra vita e a vivere la nostra vocazione, di preti o di laici, motivati a servire la Chiesa e con la volontà continua di lavorare insieme.

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