Tra le modalità di sensibilizzazione della popolazione alla visita pastorale dell’Arcivescovo, anche la distribuzione di schede per porre domande al Cardinale. Il decano don Vegezzi: «Gli chiediamo un incoraggiamento su diversi fronti»

di Cristina CONTI

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Giovedì 4 febbraio il cardinale Scola si recherà in visita pastorale nel Decanato di Rho (Mi). L’incontro è in programma alle 21 nella chiesa di San Vittore (piazza San Vittore 1). Il decano don Giuseppe Vegezzi illustra l’iter che ha preparato l’appuntamento: «Oltre ad aver informato dell’incontro tutti i membri del Consiglio pastorale decanale con una lettera, qualche domenica fa abbiamo fatto un’iniziativa per suscitare interesse anche in tutti gli abitanti della zona: al termine di ogni Messa abbiamo distribuito una cartolina in cui si dava notizia della venuta dell’Arcivescovo e si chiedeva di indirizzargli qualche domanda. Alcuni quesiti sono già stati formulati dal Consiglio pastorale, ma al Cardinale verranno presentate anche le cartoline. in modo tale che possa avere una visione più ampia della situazione. Si tratta soprattutto di un’iniziativa simbolica, ma che mira a sensibilizzare e a coinvolgere tutti».

Quali invece le aspettative?
Vorremmo sentire la voce dell’Arcivescovo su diversi temi. Innanzitutto l’impegno dei cristiani nel sociale: a Rho infatti sono prossime le elezioni amministrative. Vorremmo anche chiedere aiuto su come vivere la Comunità pastorale. Nel nostro Decanato ci sono in totale venti parrocchie in cinque paesi e quattro comunità pastorali, mentre Rho è un coordinamento pastorale cittadino. Il nostro è un Decanato in movimento. È una realtà non semplice: l’obiettivo è quello di lavorare insieme, ma le tradizioni sono comunque diverse. Vorremmo che il Cardinale ci incoraggiasse su questo aspetto. Il nostro territorio, inoltre, ha una buona partecipazione: da parte degli adulti non è scontato però passare dalla convenzione alla convinzione nel vivere quotidianamente la propria fede. Per quanto riguarda gli oratori, invece, c’è molta partecipazione fino all’adolescenza, ma poi si avverte la difficoltà. Anche su questo punto vorremmo avere il sostegno dell’Arcivescovo.

Quali i problemi?
La crisi economica si è sentita molto. Alcune fabbriche hanno chiuso e diverse persone sono rimaste senza lavoro. La Caritas e la mensa dei poveri di Rho sono molto attive per aiutare chi ha bisogno. La prima, che conta circa 325 volontari, provvede alla distribuzione di pacchi alimentari e cerca di aiutare, attraverso i centri d’ascolto, chi ha necessità di trovare una nuova occupazione. Alla mensa dei poveri si contano attualmente 80-90 persone, con un 50% di italiani e un altro 50% di stranieri. Negli ultimi tempi, comunque, c’è stato un po’ di respiro.

Gli immigrati sono presenti?
Sì. A Rho c’è una casa del Comune per i profughi dell’Africa sub-sahariana e poi ci sono badanti provenienti da Ucraina e Romania. Si tratta soprattutto di ortodossi molto disponibili all’incontro e alla preghiera, come abbiamo potuto vedere in occasione della benedizione delle case.

Avete iniziative culturali particolari?
A Lainate vengono organizzati momenti di discussione e confronto sul pensiero cristiano. Mentre a Rho, nella parrocchia di San Vittore, abbiamo un istituto musicale di circa 290 alunni che propone concerti di brani sacri in chiesa o in auditorium, oppure letture del Vangelo accompagnate dalla musica.

 

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