Dal 20 al 25 aprile in cartellone il rivoluzionario spettacolo creato dal coreografo e regista irlandese Mitch Sebastian -

di Ylenia SPINELLI
Redazione

Un grande concerto di musica classica in uno show fantasmagorico, eccentrico e anticonvenzionale, in pieno stile Mtv. Tutto questo è The Opera show, il rivoluzionario spettacolo creato dal coreografo e regista irlandese Mitch Sebastian, in scena dal 20 al 25 aprile al Teatro degli Arcimboldi di Milano.
Sarà l’unica tappa italiana di uno spettacolo che, dal debutto in Inghilterra due estati fa, ha entusiasmato non solo gli amanti della lirica, ma anche i neofiti, in modo particolare i più giovani. Sebastian ne è ancora incredulo: «Non mi sarei mai immaginato tutto questo successo… E pensare che ho semplicemente preso il più famoso repertorio classico e gli ho dato una veste nuova!».
Così la musica di Mozart si sposa con le atmosfere del Cirque du Soleil, in un tripudio di palloncini multicolori e ballerini dal look barocco-pop, la soprano canta il suo repertorio classico vestita come una drag queen e le eroine di Puccini sembrano uscite da una sfilata di John Galliano.
«Sono sempre stato un grande amante dell’opera – spiega il regista -, ma andando ad ascoltare la musica classica mi è spesso successo di chiudere gli occhi per concentrarmi ora su uno strumento, ora su una particolare melodia. Così un giorno mi sono detto: perché non creare un concerto che possa essere visto, oltre che ascoltato?». Così è nato The Opera show, con un cast di otto cantanti, di cui due baritoni, quattro soprani e due tenori, accompagnati da sette musicisti e cinque ballerini.
Lo spettacolo, diviso in tre parti, conduce il pubblico in un viaggio operistico attraverso il tempo. Il primo atto si apre in un immaginario palazzo italiano popolato da improbabili aristocratici. La scena e la musica si ispirano all’origine barocca dell’opera, reinventandola in una girandola di stili musicali che lascia allegramente spazio a Haendel e Purcell, a Mozart e a Rossini, senza escludere qualche hit della tradizione napoletana.
Il secondo atto, invece, è ambientato nel 1940, durante la guerra civile spagnola. Il palcoscenico è diviso tra uno studio di registrazione sopra e la modesta casa di una famiglia operaia sotto. Una puntina viene delicatamente posta sul disco, lo studio prende vita e le note de La donna è mobile di Verdi o de La canzone del torero di Bizet arrivano alla povera famiglia. «Per loro la musica è l’unica cosa che può portare un po’ di sollievo e di speranza – spiega Sebastian -. Ho sempre creduto che la musica non appartiene a nessuno, scappa dai luoghi, raggiunge chiunque e in molti casi è l’unica fonte di consolazione».
Nel terzo atto, poi, lo spettacolo alimenta se stesso e prende energia dalla moda futurista, con effetti speciali e orchestrazioni digitali. È come se l’astronave del rock&roll fosse sbarcata sul pianeta Opera. In questo mondo fantascientifico tutto può accadere: un violinista e un ballerino di tip tap duettano in una Toccata e fuga in Do minore di Bach, mentre una chitarra elettrica e un soprano di coloritura rock danno vita alla Queen of the night di Mozart.
Roba da far accapponare la pelle, penseranno i puristi della lirica. «E invece no – assicura Sebastian -. Gli stessi cantanti d’opera da me selezionati sono stati entusiasti all’idea di potersi esprimere in una veste nuova, contemporanea, che in molti casi è riuscita ad abbattere quelle barriere che a volte si creano tra il pubblico e la musica classica». Un grande concerto di musica classica in uno show fantasmagorico, eccentrico e anticonvenzionale, in pieno stile Mtv. Tutto questo è The Opera show, il rivoluzionario spettacolo creato dal coreografo e regista irlandese Mitch Sebastian, in scena dal 20 al 25 aprile al Teatro degli Arcimboldi di Milano.Sarà l’unica tappa italiana di uno spettacolo che, dal debutto in Inghilterra due estati fa, ha entusiasmato non solo gli amanti della lirica, ma anche i neofiti, in modo particolare i più giovani. Sebastian ne è ancora incredulo: «Non mi sarei mai immaginato tutto questo successo… E pensare che ho semplicemente preso il più famoso repertorio classico e gli ho dato una veste nuova!».Così la musica di Mozart si sposa con le atmosfere del Cirque du Soleil, in un tripudio di palloncini multicolori e ballerini dal look barocco-pop, la soprano canta il suo repertorio classico vestita come una drag queen e le eroine di Puccini sembrano uscite da una sfilata di John Galliano.«Sono sempre stato un grande amante dell’opera – spiega il regista -, ma andando ad ascoltare la musica classica mi è spesso successo di chiudere gli occhi per concentrarmi ora su uno strumento, ora su una particolare melodia. Così un giorno mi sono detto: perché non creare un concerto che possa essere visto, oltre che ascoltato?». Così è nato The Opera show, con un cast di otto cantanti, di cui due baritoni, quattro soprani e due tenori, accompagnati da sette musicisti e cinque ballerini.Lo spettacolo, diviso in tre parti, conduce il pubblico in un viaggio operistico attraverso il tempo. Il primo atto si apre in un immaginario palazzo italiano popolato da improbabili aristocratici. La scena e la musica si ispirano all’origine barocca dell’opera, reinventandola in una girandola di stili musicali che lascia allegramente spazio a Haendel e Purcell, a Mozart e a Rossini, senza escludere qualche hit della tradizione napoletana.Il secondo atto, invece, è ambientato nel 1940, durante la guerra civile spagnola. Il palcoscenico è diviso tra uno studio di registrazione sopra e la modesta casa di una famiglia operaia sotto. Una puntina viene delicatamente posta sul disco, lo studio prende vita e le note de La donna è mobile di Verdi o de La canzone del torero di Bizet arrivano alla povera famiglia. «Per loro la musica è l’unica cosa che può portare un po’ di sollievo e di speranza – spiega Sebastian -. Ho sempre creduto che la musica non appartiene a nessuno, scappa dai luoghi, raggiunge chiunque e in molti casi è l’unica fonte di consolazione».Nel terzo atto, poi, lo spettacolo alimenta se stesso e prende energia dalla moda futurista, con effetti speciali e orchestrazioni digitali. È come se l’astronave del rock&roll fosse sbarcata sul pianeta Opera. In questo mondo fantascientifico tutto può accadere: un violinista e un ballerino di tip tap duettano in una Toccata e fuga in Do minore di Bach, mentre una chitarra elettrica e un soprano di coloritura rock danno vita alla Queen of the night di Mozart.Roba da far accapponare la pelle, penseranno i puristi della lirica. «E invece no – assicura Sebastian -. Gli stessi cantanti d’opera da me selezionati sono stati entusiasti all’idea di potersi esprimere in una veste nuova, contemporanea, che in molti casi è riuscita ad abbattere quelle barriere che a volte si creano tra il pubblico e la musica classica». La scheda – Dal 20 al 25 aprile al Teatro degli Arcimboldi (viale dell’Innovazione 20 – tel. 02.641142212-214), da lunedì a venerdì h 21, sabato h 16 e 21, domenica h 16

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