Al Teatro Libero di Milano il monologo scritto, diretto e interpretato da Gianlorenzo Brambilla


Redazione

05/02/2008

di Mauro COLOMBO

Un monologo attorno a uno dei personaggi più inquietanti del Vangelo, il cui contenuto artistico e spirituale sollecita a una riflessione quanto mai in tema con l’inizio del periodo di Quaresima. Parliamo di Giuda, scritto, diretto e interpretato da Gianlorenzo Brambilla, che dopo numerose repliche negli ultimi dodici anni in tutta la Lombardia, torna in scena l’11, 12 e 13 febbraio, alle 21, al Teatro Libero di Milano (via Savona 10).

Per Brambilla – regista, attore e doppiatore, in passato cimentatosi tra l’altro con una riduzione scenica del Qohelet – Giuda ha rappresentato il completamento di una lunga ricerca culturale e teatrale, volta a porre in luce la profonda umanità dì questa figura ambigua, oscura, a volte contraddittoria, spesso trascurata o liquidata con poche sommarie parole.

Giuda èandato in scena per la prima volta il 25 marzo 1996, ma nel corso degli anni èstato oggetto di un continuo approfondimento, che ha portato Brambilla a “ristudiarne” ogni volta l’allestimento. Anche in questa nuova edizione, in effetti, il monologo presenta aspetti assolutamente inediti.

L’attore si muove sullo sfondo di un’ambientazione scarna – un leggìo, un candelabro ebraico, cortine fumogene ed effetti di luce – dando vita a un’interpretazìone vibrante e appassionata, che ha raccolto unanimi consensi. Quello di Brambilla è un Giuda mosso dalle inquietudini di ogni uomo, in un dramma tanto moderno e vicino a noi che potrebbe essere il dramma di ciascuno.

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