Il concorso organizzato dal Centro Studi della Casa della Carità: proiezioni gratuite di corti provenienti da tutto il mondo nel chiostro del Piccolo Teatro e una serata speciale dedicata a "Io sto con la sposa"

Souq Film Festival 2014

Diciannove cortometraggi firmati da registi di dodici nazionalità diverse che raccontano storie di sofferenza e riscatto provenienti dalle città di tutto il mondo. Dal Kazakistan al Regno Unito, dal Bangladesh alla Serbia, da Rio de Janeiro a Londra e, ovviamente, Milano. É il programma del SOUQ Film Festival, che per la sua terza edizione torna nel chiostro "Nina Vinchi" di via Rovello 2, il 14 e il 15 novembre, alla vigilia del decimo anniversario della Casa della carità al cui interno è nato.

Due i giorni di proiezione gratuite, venerdì 14 novembre dalle 16.30 e sabato 15 novembre dalle 14.30. Tanti gli argomenti indagati dai cortometraggi selezionati, dalla criminalità nelle periferie napoletane agli abusi di potere delle forze dell’ordine in Spagna, dalla musica delle favelas brasiliane allo sfruttamento industriale nei Paesi in via di sviluppo, dai centri per persone con problemi di salute mentale alla migrazione declinata nelle sue tante forme. Tematiche eterogenee, segnate da un minimo (ma importante) comune denominatore: la sofferenza urbana, quel vorticoso prisma di difficoltà che accomunano gli abitanti delle aree metropolitane di tutto il mondo contemporaneo. Il festival, organizzato quest’anno in collaborazione con il Consiglio di Zona 1 di Milano, si concluderà sabato alle 20.30 con la consegna dei premi (1500 euro per il premio della giuria e mille per quello del pubblico) e con, a seguire, la proiezione alle ore 21.30 del documentario fuori concorso Io sto con la sposa.

Il film è un auto produzione che racconta il viaggio di un finto corteo nuziale attraverso l’Europa per far arrivare in Svezia un gruppo di profughi in fuga dalla guerra in Siria ed è stato presentato all’ultima Mostra del cinema di Venezia. Al termine della proiezione, seguirà un dibattito con i registi del film e con il magistrato Francesco Maisto, presidente del Tribunale di Sorveglianza di Bologna e membro del comitato scientifico del Centro Studi Sofferenza Urbana SOUQ che organizza la manifestazione.

«Ci sono festival inutili e festival necessari. Questo direi che appartiene decisamente alla seconda categoria – spiega Giancarlo Zappoli, direttore di MyMovies.it e presidente della giuria anche quest’anno -. La forza del SOUQ Film Festival è soffermarsi solo su un tema specifico, ma di affrontare le problematiche urbane contemporanee a 360 gradi». Per don Virginio Colmegna, invece, «il fatto che la terza edizione del festival sia inserita nel programma del decimo anniversario della Casa della carità conferisce ancora più valore a un’iniziativa cui teniamo molto. Ci teniamo perché siamo convinti che il cinema sia lo strumento adatto per lanciare un messaggio positivo e cioè che le persone escluse dalla nostra società sono soggetti coraggiosi, che lottano ogni giorno per cambiare e migliorare la loro condizione».

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