I giovani talenti di Proxima Res portano in scena uno spettacolo liberamente tratto dal romanzo per antonomasia dell’Ottocento italiano
Il terzo dei nove appuntamenti dell’edizione 2014 del festival di teatro “Tra Sacro e Sacro Monte”, promosso dalla Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte di Varese, vedrà come protagonisti un gruppo di giovani attori della compagnia Proxima Res di Milano, che interpreteranno lo spettacolo dal titolo Il sugo della storia da I promessi sposi di Alessandro Manzoni.
A sottolineare le parole e le azioni di Caterina Carpio, Tindaro Granata, Mariangela Granelli, Emiliano Masala e Francesca Porrini sarà l’inedita scelta della musica da banda diretta da Stefano Zanrosso, con musiche di Daniele D’Angelo. Questo particolare accompagnamento intende ribadire la componente principale dei trentotto capitoli del romanzo: il suo essere popolare, cioè rivolto a tutti, anche grazie ad una lingua moderna, a precise scelte stilistiche e al costante dialogo con il lettore.
Ne I promessi sposi la vicenda si addentra nel dramma della libertà umana, in un avvicendarsi di squarci storici e di scenari naturalistici, mentre sullo sfondo imperversano la peste e la guerra. Giovedì 10 luglio il pubblico della terrazza del Mosè (ore 21, ingresso libero e gratuito; in caso di maltempo, lo spettacolo sarà ospitato all’interno del Santuario di Santa Maria del Monte) potrà rivivere questo straordinario romanzo polifonico, fortemente realistico, capace di descrivere la quotidianità; un testo che è stato da molti definito come «il romanzo della letteratura italiana dell’Ottocento per antonomasia».
La storia del capolavoro manzoniano si presenta come uno scenario in cui si muovono i diversi personaggi – ognuno con la propria, precisa dimensione umana e storica – in cui si accampa il male naturale e sociale e, per contrasto, balena la luce della Grazia. Avviene dunque che il male e la sofferenza restano un enigma così come resta misterioso il percorso della Provvidenza.
Tindaro Granata, attore della compagnia Proxima Res di Milano, spiega: «D’accordo con Andrea Chiodi, direttore artistico dell’edizione 2014, abbiamo scelto di non costringere l’opera del Manzoni dentro un semplice riassunto che avrebbe restituito un messaggio riduttivo e poco corretto. La nostra selezione ha privilegiato i fatti salienti del capolavoro letterario, quegli episodi che sono ben impressi nella nostra memoria collettiva. Al Sacro Monte di Varese vogliamo portare un’opera ricca per il valore linguistico, per l’alto contenuto artistico e per la profonda articolazione di pensiero. Tutto questo, ribadendo il carattere popolare de I promessi sposi, quel suo essere autenticamente corale e diretto a tutti. Ed è significativo che proprio questo stile popolare – e la scelta dell’idioma dell’italiano medio, una lingua “toscanizzata” comprensibile al grande pubblico – finì per decretare il successo dell’opera che dette inizio ad un genere fino ad allora assente in Italia».
A rappresentare il romanzo del Manzoni saranno i giovani talenti della compagnia del capoluogo lombardo, che così si definisce: «Un laboratorio permanente di idee; un luogo di studio, in cui sviluppare talenti e dialogare alla ricerca di forme teatrali che comunichino pensiero; un incontro tra artisti: registi, drammaturghi, coreografi, attori e danzatori che desiderano sviluppare le loro intuizioni, lavorare insieme per ampliare la ricerca e lo studio sullo spettacolo dal vivo; una scuola di teatro e di movimento, un “luogo” di allenamento e ascolto per il corpo e una scuola di formazione attoriale».