Protagonisti i bergamaschi Ghilardi e Ardenghi, che partiranno il 22 maggio da Canterbury per promuovere la canonizzazione del Papa Buono
A piedi lungo la Via Francigena per celebrare il 50° anniversario dell’avvio del Concilio Vaticano II° e per onorare il 50° anniversario della morte di Papa Giovanni XXIII che cadrà il prossimo anno. A percorrere gli oltre 1.800 chilometri dell’intero tragitto saranno Ugo Ghilardi e Manuel Ardenghi, originari di Nembro, paese bergamasco della bassa Valle Seriana, non nuovi a queste imprese dopo essere rimasti senza occupazione per cessata attività della loro azienda. Due anni fa sono stati protagonisti della traversata a piedi delle Alpi, dalla Liguria al Friuli; lo scorso anno, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, hanno attraversato il Paese in bicicletta toccando tutte le province italiane e 150 Comuni.
«Con questa nuova iniziativa a valenza religiosa e spirituale – spiegano Ugo e Manuel, che partiranno da Canterbury il 22 maggio -, come segno di riconoscenza e gratitudine vogliamo ora porre l’attenzione sul processo di canonizzazione del Papa Buono bergamasco, cercando così di sostenerlo con l’auspicio che il prossimo anno, in occasione del 50° anniversario della sua morte, possa trovare felice e definitivo compimento». I due atleti contano di coprire l’intero tragitto in due mesi, percorrendo ogni giorno circa 30 chilometri.
Primo sponsor e sostenitore di questa loro nuova avventura, che conta anche sul sostegno e il patrocinio del Cai di Bergamo, è monsignor Loris Capovilla, che fu segretario particolare di Papa Giovanni XXIII e che ancora oggi, a 97 anni, vive a Sotto il Monte, città natale del Papa Buono: è anche grazie al suo intervento che Ugo e Manuel hanno ottenuto le “credenziali del pellegrino” per percorrere la Via Francigena.
L’iniziativa è stata presentata oggi in Regione a Palazzo Pirelli, presenti anche il vicepresidente del Consiglio regionale lombardo Carlo Saffioti e il past-president del Cai di Bergamo Paolo Valoti. «Il Consiglio regionale della Lombardia ha patrocinato un progetto che dal 27 maggio al 21 dicembre coinvolgerà i tratti lombardi della Via Francigena e delle vie storiche ad essa collegate con numerosi eventi e iniziative culturali e con interventi di miglioria della segnaletica e dei servizi – ha spiegato il Saffioti – e l’iniziativa di Ugo e Manuel completa nel modo migliore questo progetto. Ma soprattutto è un modo importante di riproporci l’insegnamento sempre attuale di Papa Giovanni XXIII, evidenziando quanto l’unità spirituale e culturale di un’Europa oggi così tormentata trova nella sua storia e nelle sue radici, pur tra conflitti e divisioni, irrinunciabili elementi unificanti». «Manuel e Ugo – ha aggiunto Paolo Valoti – sono due autentici ambasciatori dell’escursionismo e del camminare. Il camminare è un mezzo straordinario per incontrare, conoscere e unire i popoli, riscoprire il ritmo più vero di attività a misura d’uomo e apprezzare le bellezze naturali dei territori. E loro ce ne danno ogni volta valida testimonianza».
A tracciare il percorso della via Francigena fu Sigerico, arcivescovo di Canterbury, che, di ritorno da Roma dove si era recato in visita a Papa Giovanni XV, nel 994 riprodusse nei suoi diari l’itinerario da lui percorso, articolato in 79 tappe da Canterbury, attraverso la Francia e la Svizzera, fino a Roma. Nel tratto italiano vengono attraversate sette regioni (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Lazio) e 140 Comuni. Il Consiglio d’Europa, accogliendo le richieste delle realtà locali interessate dal passaggio, ha dichiarato la Via Francigena “Itinerario Culturale Europeo”.