Gelli

Oggi è deceduto don Marco Gelli. Nato a Delebio (So) il 2 luglio 1939. Ordinato sacerdote nel Duomo di Milano il 27 giugno 1964.

 

– Dal 1964 al 1965 Professore Seminario di Masnago;

– dal 1965 al 1968 Professore Seminario di Seveso;

– dal 1968 al 1978 Vicario parrocchiale a Milano – S. Giustina;

– dal 1978 al 1985 Vicario parrocchiale a Milano – S. Paolo;

– dal 1985 al 2006 Parroco a Milano – S. Ildefonso;

– dal 1992 al 2005 Decano del Decanato “Sempione” a Milano;

– dal 1997 al 2005 Prefetto della Prefettura “Milano Nord”;

– dal 2006 al 2014 Parroco a Milano – S. Maria del Buon Consiglio;

– dal 2014 Residente a Milano – S. Bernardo.

Lettera dell’Arcivescovo ai fedeli della parrocchia
S. Maria del Buon Consiglio di Milano

Carissimi fedeli, partecipo con viva commozione al vostro cordoglio per la morte di don Marco Gelli e mi unisco a tutti voi nell’elevare la preghiera cristiana di suffragio. Ordinato nel 1964, don Marco fu dapprima professore presso i Seminari di Masnago e di Seveso. Divenne poi vicario delle parrocchie S. Giustina e S. Paolo in Milano, finché nel 1985 gli fu affidata la responsabilità di S. Ildefonso, dove rimase per più di vent’anni. Nel contempo, con l’esemplare obbedienza che sempre lo contraddistinse, accettò volentieri di assumersi anche gli incarichi di decano, di prefetto e – per un breve periodo – di amministratore della parrocchia S. Giuseppe della Pace. Infine, nel 2006, fu destinato alla vostra comunità. Uomo di grande fede e di altrettanta intelligenza, don Marco seppe essere un prezioso punto di riferimento in molte situazioni complesse, consigliando con prudenza e prendendosi sinceramente a cuore ogni persona. Dedicò notevole attenzione pastorale alle famiglie, soprattutto a quelle che attraversavano momenti di difficoltà, sia a livello affettivo che dal punto di vista economico: le aiutò non solo spiritualmente, ma spesso anche donando ciò che possedeva. Con bonaria ironia riusciva a sollevare gli animi e a riportare i problemi alle loro giuste dimensioni: confidava infatti nella provvidenza del nostro Dio, che è Onnipotente e insieme Padre di ogni tenerezza. Non stupisce dunque che don Marco fosse molto stimato dalla sua gente – che riconosceva in lui un santo sacerdote – e parimenti apprezzato dai confratelli, in particolare dai coadiutori, che trattava con affetto, come figli. Ora che il Signore lo ha chiamato a sé, profondamente grati per i tanti doni elargiti alla nostra Chiesa Ambrosiana attraverso il suo ministero, vi invito a fare tesoro della sua testimonianza. Affidiamo insieme don Marco all’abbraccio misericordioso del Padre e a lui chiediamo di continuare a vegliare sul nostro cammino. Con affetto, invoco su tutti voi la benedizione del Signore.

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