Asti

Oggi è deceduto il Can. Giuseppe Fabio Asti.

Nato a Paderno Dugnano (Mi) il 24/12/1929.

Ordinato sacerdote nel Duomo di Milano il 27/6/1954.

– Dal 1954 al 1955 Saronno – Istituto Maria Imm.

– Dal 1955 al 1965 Vicario parrocchiale a Caslino D’Erba.

– Dal 1965 al 1968 Vicario parrocchiale a Milano – S. Francesco d’Assisi al Fopponino.

– Dal 1968 al 1977 Parroco a Domo Valtravaglia.

– Dal 1977 al 1992 Parroco a Cantù – S. Teodoro.

– Dal 1978 Canonico onorario del Venerando Capitolo di S. Paolo in Cantù.

– Dal 1992 al 2006 Parroco a Brusimpiano – S. Maria Nascente.

– Dal 1995 al 2000 Decano – Decanato “Valceresio”.

– Dal 2003 al 2010 Canonico effettivo del Venerando Capitolo di S. Vittore in Arcisate, poi Canonico onorario.

– Dal 2006 a marzo 2016 Residente a Varese – Casa San Giuseppe, poi Residente a Paderno Dugnano – Rsa “E. Bernardelli”.

Lettera dell’Arcivescovo ai fedeli della parrocchia
Santi Nazaro e Celso di Paderno Dugnano

Carissimi fedeli,

partecipo al cordoglio per la morte di don Giuseppe Asti e mi unisco a tutti voi nella preghiera di suffragio.

Proprio qui a Paderno dove era nato e aveva iniziato il suo cammino umano e di fede, salutiamo un’ultima volta don Giuseppe e lo ringraziamo per quanto ha donato alla nostra Chiesa ambrosiana negli anni del suo ministero.

Dopo i primi incarichi a Saronno, Caslino d’Erba, Milano e Domo Valtravaglia, assunse la responsabilità della parrocchia San Teodoro in Cantù dove rimase fino al 1992. Poi con spirito di obbedienza accolse la nomina a Parroco della piccola comunità di Brusimpiano, località ai confini della nostra grande Diocesi. Qui si prodigò per ristrutturare la chiesa e l’oratorio, per coinvolgere tutti i fedeli in un più ampio progetto di collaborazione nell’ambito del decanato Valceresio di cui fu responsabile per un mandato. Sentiva fortemente la necessità che la parrocchia non restasse ripiegata su se stessa, ma si aprisse al più ampio contesto del territorio sul piano pastorale e culturale. Non possiamo non ricordare le molte personalità che invitò a tenere conferenze assai seguite. Personalità pacata e sensibile, dotata di una fine ironia, avvicinava tutti, in particolare i malati, con disponibilità e partecipazione. Questi suoi tratti e tutto il suo operato hanno lasciato certo un buon ricordo in tutti coloro che l’hanno conosciuto e che serberanno nel loro cuore il suo prezioso esempio di fede.

Mentre lo affidiamo alla materna intercessione della Vergine Maria e all’abbraccio misericordioso del Padre, chiediamo a don Giuseppe di vegliare sul nostro cammino.

Con affetto vi benedico.

 

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