parolini

Oggi è morto don Emilio Parolini.

Nato a Brentana di Sulbiate (Mb) il 14 dicembre 1922.

Ordinato sacerdote nel Duomo di Milano il 15 giugno 1946.

– Dal 1946 al 1951 Vicario parrocchiale ad Acquate di Lecco.

– Dal 1951 al 1954 Vicario parrocchiale a Brugherio.

– Dal 1954 al 1955 Amministratore parrocchiale a Brusimpiano, poi Parroco fino al 1966.

– Dal 1966 al 1988 Parroco a Buccinigo.

– Dal 1988 al 1989 Residente a Brentana di Sulbiate.

– Dal 1989 al 1990 Residente con incarichi pastorali a Tradate – S. Stefano Prot.

– Dal 1990 al 2013 Residente a Como – Istituto Santa Croce.

– Dal 2013 Residente a Lecco – Fondazione Borsieri.

Lettera dell’Arcivescovo ai fedeli
della parrocchia S. Nicolò di Lecco

Carissimi,

partecipo con commozione al vostro cordoglio per la morte di don Emilio Parolini, che ha trascorso in questa città gli ultimi momenti della sua lunga vita sacerdotale e che ora accompagnate all’incontro con il Padre mediante la vostra preghiera di suffragio.

Divenuto presbitero nel 1946, don Emilio aveva da qualche mese festeggiato il settantesimo anniversario di ordinazione. Tale ricco cammino umano e spirituale, che la Provvidenza gli ha concesso di percorrere, era ormai diventato nelle sue giornate occasione per lodare e ringraziare incessantemente la fedele bontà del Signore: egli amava farne spesso memoria, aiutandosi anche con fotografie e videoregistrazioni che ritraevano tanti significativi passaggi del suo ministero. I primi incarichi lo videro vicario ad Acquate e a Brugherio; fu in seguito nominato responsabile della comunità di Brusimpiano e, successivamente, di quella di Buccinigo, dove rimase per oltre vent’anni. Come i buoni parroci di una volta, seppe dimostrarsi paziente e disponibile, pur conservando piena autorevolezza presso i fedeli affidati alle sue cure pastorali. Dopo aver risieduto per brevi periodi a Brentana di Sulbiate e a Tradate, nel 1990 si ritirò a Como, finché nel 2013 trovò assistenza sanitaria nella vostra città. Già da molto tempo, dunque, impossibilitato dal venir meno delle forze ad impegnarsi in altri servizi, don Emilio viveva costantemente immerso nella presenza del Signore, in un dialogo ininterrotto con Lui: aveva il rosario sempre in mano e scandiva le ore del giorno al ritmo della preghiera. Fino agli ultimi mesi celebrò quotidianamente la Santa Messa, offrendo con gioia la propria vita e le proprie sofferenze in comunione con il sacrificio di Gesù. Da giovane sacerdote – quando la prematura scomparsa del padre e di un fratello più piccolo provocarono intimamente la sua fede – aveva infatti ben compreso che a Dio bisogna affidarsi interamente e senza condizioni, rispondendo sempre “sì” alla Sua volontà.

Ringraziamo dunque don Emilio per la preziosa testimonianza che ci ha donato e domandiamogli di continuare ad assistere dal cielo il nostro cammino.

Insieme a voi lo affido all’abbraccio del Padre e della Beata Vergine Maria e con affetto vi benedico.

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