Carretta

Il 26 marzo è morto don Antonio Carretta.

Nato a Milano il 5-9-1931; originario S. Francesca Romana, Milano. Ordinato presbitero il 26-6-1955.

Vicario parrocchiale S. Nicola, Milano (1955); parroco S. Curato D’Ars, Milano (1987-2005); Decano – facente funzione Decanato Giambellino (2004); Decano Decanato Giambellino (2004-2005).

Residente con incarichi pastorali S. Curato D’Ars, Milano (dal 2005).

Lettera dell’Arcivescovo ai fedeli
della parrocchia S. Curato d’Ars di Milano

Carissimi,

partecipo con viva commozione al vostro cordoglio per la morte di don Antonio Carretta e mi unisco a tutti voi nell’elevare la preghiera cristiana di suffragio.

Il Signore ha chiamato a sé questo nostro fratello e noi, mentre rendiamo grazie per i tanti doni elargiti alla nostra Chiesa ambrosiana attraverso il suo lungo e prezioso ministero, accogliamo la divina volontà con spirito di fede, nella speranza certa che egli ora vive nella stessa Luce del Risorto.

Ordinato nel 1955, e dopo il primo incarico come vicario presso la parrocchia di S. Nicola in Milano, don Antonio fu destinato alla vostra comunità, di cui mantenne la responsabilità per quasi vent’anni e nella quale scelse di risiedere anche dopo aver rimesso il mandato per sopraggiunti limiti di età. Non furono tuttavia soltanto il tempo, la consuetudine e l’aver attraversato insieme tante vicissitudini, liete e dolorose, della vita personale e comunitaria, a unire saldamente i vostri cammini. Don Antonio, infatti, era molto attento a curare i rapporti con i fedeli che gli erano affidati, fondandoli sempre nel Signore, soprattutto mediante la grazia dei Sacramenti; la sua assiduità al confessionale ha permesso a tanti di voi di sentirsi umanamente accolti e spiritualmente consolati. Dell’affetto che vi portava egli, del resto, non faceva mistero: nell’ultima lettera che vi ha scritto in occasione del Giovedì Santo emerge con delicata evidenza il suo desiderio di consegnarsi ai vostri cuori. Sicuramente negli ultimi mesi, sostenuto dalla vostra vicinanza, anche l’esperienza della sofferenza, affrontata in misteriosa comunione con la Croce di Cristo, ha reso il suo sacerdozio estremamente fecondo per tante anime.

Ora dunque, con gratitudine, raccomandiamo insieme don Antonio all’intercessione materna di Maria e all’abbraccio misericordioso del Padre, domandandogli di continuare ad accompagnare il nostro cammino.

Con affetto, invoco su tutti voi la benedizione del Signore.

 

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