Redazione
In una società in cui il lavoro è all’insegna dell’arte di arrangiarsi, le donne sono le più penalizzate. Per questo don Ambrogio Cortesi, fidei donum a Huacho (Perù), insieme a una coppia di laici missionari ha dato vita nel 2004 all’Associazione Tejesol. Spiega don Ambrogio: «Le attività principali qui a Huacho una volta erano la pesca e la trasformazione del pesce. Ora, con le limitazioni dovute ai cambiamenti climatici, gli uomini si arrangiano, facendo per lo più i tassisti e i muratori. Occupazioni, dunque, prevalentemente maschili». E le donne? Rimangono a casa. Eppure in famiglia ci sarebbe bisogno anche del loro contributo economico.
«Per Tejesol – prosegue don Cortesi – le donne possono lavorare a casa e questo è un grande vantaggio per la cura dei figli e un bel risparmio sulle spese di trasporto. Intrecciano cesti e oggetti di artigianato con il giunco, una fibra naturale di cui sono ricche le paludi qui intorno e che compriamo già essiccato. Solo un paio di volte alla settimana le signore sono chiamate a presentarsi in sede per portare i loro manufatti e per qualche ora di formazione, sia tecnica sia sull’economia solidale». Già perché “Tejesol” sta appunto per “tessiamo un’economia solidale”. E un’economia solidale che si rispetti ha bisogno di un buon partner. Se i contatti con il circuito ufficiale del commercio equo sono ancora in fase di definizione, don Ambrogio ci spiega che comunque i prodotti di Tejesol hanno trovato spazio sul mercato italiano grazie all’attività dell’Associazione progetto giunco, con sede a Velasca di Vimercate (via De Amicis; progettogiunco@alice.it). «Ormai le nostre artigiane sono più di 50 e negli anni la nostra produttività è aumentata rendendoci in grado di rispondere agli ordini che ci arrivano dall’Italia. Per esempio per la Veglia missionaria dello scorso anno abbiamo prodotto 10 mila ricordini, un piccolo portachiavi a forma di ancora». Ma il pezzo forte di Tejesol sono le bomboniere, «un prodotto che va molto – dice don Ambrogio -. Noi mandiamo i cestini e a Velasca li confezionano ornandoli con fiori secchi e fiocchi, secondo il gusto dei clienti». Un piccolo gesto, quello delle bomboniere solidali, però significativo. È bello che un momento di festa qui, come le nozze, porti un po’ di benessere anche dall’altra parte del mondo.
Stefania Cecchetti